Lo Sbrando. Una danza piemontese dalla tradizione al revival
Enzo G. Conti
(Associazione Culturale Trata Birata / Tre Martelli)
Nella pur lunga storia del fatidico e discusso rapporto tra ricerca, contaminazione e divulgazione della musica popolare italiana credo sia cosa piuttosto insolita, pur nell'ambito degli operatori del folk-revival, poter essere stati testimoni diretti della quasi totalità delle tappe del percorso che ha portato, nel giro di qualche anno, alla diffusione a livello internazionale di una danza tradizionale popolare documentata in origine solamente in un area alquanto ristretta e spesso legata a ricorrenze particolari.
In questo caso l'oggetto di cui si parla è lo sbrando (o brando).
Va detto innanzitutto che questa doppia denominazione è una semplice variante lessicale popolare che muta di paese in paese nella zona di diffusione (Roero, Langhe, parte del Monferrato e aree limitrofe)
Storicamente il termine brando è quello che invece più spesso viene citato in vari testi e sembrerebbe derivare dall'italianizzazione del francese “branle”.
Riferimenti storici
Tale termine si trova già citato nel 1496 come passo di danza della Bassadanza, mentre nei secoli XVI e XVII viene definita branle una danza stilizzata diffusa in Francia.