Ballu a iskina
BALLOS SARDOS SE TORE DELUSSU
Da Dorgali al resto di Sardegna
COMPACT DISC DELLA COLLANA "ETHNICA SYMPHONIA"
a cura di G. M. Gala ©
Incontro con Tore e la sua musica
Tore Delussu è nato e vive a Dorgali sulla media costa orientale della Sardegna, fra Baronìa e Ogliastra. Ha iniziato da ragazzo a suonare l'organetto e si è appassionato e specializzato progressivamente nella pratica dello strumento, diventando uno dei suonatori più abili e virtuosi della Sardegna. Come avviene per ogni suonatore tradizionale, la fase di auformazione musicale comincia con l'apprendimento ad orecchio delle musiche tipiche del folklore del proprio paese, soprattutto quelle, da ballo ai quali i sardi sono molto legati, essendo il ballo tradizionale ancora molto sentito e praticato nella Sardegna centrale. Il percorso formativo prevede l'assimilazione profonda dei metri ritmici di ciascun ballo e quindi dei temi melodici tramandati dai suonatori compaesani più anziani; poi tocca ad ogni suonatore elaborare e personalizzare la suonata senza togliere i tratti di identità di ogni musica, in modo che i ballerini possano riconoscerli e viverli corporalmente.
Da vari decenni l'attività folkloristica spettacolare è molto viva in Sardegna, vi sono alcune centinaia di gruppi folk che propongono musiche e balli della propria zona di provenienza, spesso con elaborazioni coreografiche ed esasperazione dei virtuosismi personali. I suonatori considerati più validi vengono ingaggiati anche da più gruppi, tocca così a loro apprendere bene anche repertori di altri paesi per far esibire nello spettacolo i gruppi committenti.
Tra feste di novenari1 religiosi, feste o sfilate carnevalesche, attività spettacolari di gruppi organizzati, feste di piazza commissionate da enti locali o da sotzios (comitati) e festini privati, esiste dunque un vero mercato dei suonatori nell'isola, con inevitabili ripercussioni di competizioni, aggregazioni, scambi di favori, tendenze alla venalizzazione (o monetizzazione) del ruolo e ricerca di repertori locali poco noti, tanto da figurare come novità. Il mondo della musica popolare sarda, finché lo sostiene un diffuso e intenso bisogno di musica, è proiettato da anni verso un professionismo sempre più simile ad altri campi musicali: da prestigiosa figura a servizio della propria comunità i suonatori di musica locale si trasformano in artigiani specializzati del suono tradizionale, la funzione socio-culturale in vero mestiere.
Anche Delussu ha seguito lo stesso percorso e il presente album è il frutto della sua maturità artistica: egli propone qui il meglio del suo repertorio che pratica da anni, in più ha voluto farsi accompagnare da altri esecutori suoi amici, per arricchire sia il panorama repertoriale che le sonorità possibili della consuetudine musicale, rimanendo però rigorosamente nei confini e nel controllo della tradizione. Dei balli proposti, cinque sono tipicamente dorgalesi, uno vocale a tenores (muttos fròrios) e quattro strumentali (ballu a iskina antihu, ballu a iskina, ballu a tres passos, ballu thorrau) eseguiti con grande abilità da Tore. Intorno altri brani esemplari e ben rappresentativi della ricchezza musicale dell'isola. La caratteristica tecnica che più contraddistingue Delussu è la sua grande capacità di elaborazione di ciascun brano senza che ognuno perda i caratteri propri riconosciuti dagli abitanti delle varie aree di origine; egli rende così variabile e unica ogni esecuzione, riccamente ornata di abbellimenti e di intensificazioni melodiche, ma anche impreziosita da ritrovati ritmici ed armonici che stimolano ulteriormente le reazioni motorie nel ballo. Secondo i dettami della tradizione, egli ha preteso di avere, durante le registrazioni in casa, dei ballerini che eseguissero davanti a lui i balli corrispondenti, a rimarcare la profonda relazione che si sente in Sardegna tra tecnica musicale da ballo e conseguente incorporazione della musica e realizzazione di ornate esecuzioni coreutiche.