Catalogo e vendita
ETHNICA - Collana discografica di musica tradizionale originale italiana
ETHNICA SYNPHONIA - Le nuove generazioni e la musica della propria tradizione
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- Ogni CD costa 10 € (eccetto il cd TA32 - Calabria 1: Zampogna, che costa 13 €) per l'Italia e l'Europa. Per i Paesi extra Comunità Europea 13 € o 14 $
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Le tradizioni musicali in Lucania. Vol. 1 (a cura di Giuseppe Michele Gala) Canti, serenate, suonate pastorali, tarantelle e altri balli e suonate eseguiti dalla zampogna a chiave con quattro canne disuguali e da altri aerofoni della tradizione pastorale della Basilicata (sud d'Italia). Registrazioni dal 1981 al 1991. TA001 - Durata 76' 13"- Brani 32 - 1991 - Libretto di 24 pp. |
THE ZAMPOGNA (bag pipes) OF LUCANIA (editor: Giuseppe Michele Gala) The first three CD’s constitute an anthology of the musical folklore of Lucania, the regions of Basilicata, Cilento, Valle del Sele and the Pollino in Southern Italy. This ample compilation consists of 100 pieces. The first album is dedicated to the zampogna, the bag pipes and the wind instrunents of the pastoral tradition: a rich archaic repertory of song and dance executed with various types of keyed zampogne, surdulina, ciaramelle, flutes, and clarinets. Recordings from 1981 to 1991. |
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Le tradizioni musicali in Lucania. Vol. 2 (a cura di Giuseppe Michele Gala) L'organetto (piccola fisarmonica diatonica) è molto diffuso in Basilicata: il disco presenta esecuzioni tradizionali autentiche di tarantelle, quadriglie, balli ottocenteschi e canti rituali monodici e polifonici. Registrazioni dal 1979 al 1991. TA002 - Durata 78' 09"Brani 34 - 1991- -Libretto di 24 pp. |
ORGANETTO E TARANTELLE (editor: Giuseppe Michele Gala) The organetto, the hand organ, in Lucania is the direct descendant of the zampogna. Produced by the small semi - artiginal industries of central Italy, it has gradually taken the place of the zampogna since the mid 19th century: The hand organ offers richer and more definite tones and harmonies, has a vivacious timbre, is easily transportable, and is always in tune and ready to use. Various tarantelle, quadriglie and older dances from the 19th century are woven with interesting vocal pieces. Recordings from 1979 to 1991. |
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SCHEDE INFORMATIVE PER CIASCUN ALBUM
Ulteriori informazioni sui contenuti musicali e testuali delle pubblicazioni discografiche delle due collane "Ethnica" ed "Ethnica Symphonia".
La zampogna lucana
Le tradizioni musicali in Lucania - Volume 1
COMPACT DISC DELLA COLLANA "ETHNICA" - TA001
a cura di Giuseppe Michele Gala ©
La prima e la più completa antologia sulla zampogna e gli aerofoni pastorali della Basilicata
Questo disco, primo cd di musica etnica apparso in Italia, presenta una raccolta di brani frutto di un lavoro di 10 anni di di ricerca etnomusicale in Lucania (area intesa in senso culturale ed etnico, cioè comprendente l'attuale Basilicata, il Cilento, la valle del Sele e la Calabria settentrionale dalla piana di Sibari all'area del Pollino). Dominano in queste aree due tipologie di zampogna:
- Una (i suoni, sampogna, ciaramedde, ecc.) a quattro canne lignee, disuguali funzionanti (una di canto, una di accompagnamento e due bordoni) con la "chiave" nella "mancina" (canna di accompagnamento), otre di pelle e ance doppie.
- L'altra (surdulina) di dimensioni più piccole con 4 canne lignee di vario rapporto dimensionale fra loro e funzionanti, con otre di pelle e ance semplici.
Organetto e tarantelle
Le tradizioni musicali in Lucania - Volume 2°
COMPACT DISC DELLA COLLANA "ETHNICA" - TA002
a cura di Giuseppe Michele Gala ©
La prima e la più completa antologia sulla tradizione dell'organetto in Lucania
Secondo volume dedicato alla musica di tradizione della Basilicata e di aree considerate etnicamente lucane. Questo disco offre un ampia veduta dell'uso dell'organetto in Basilicata, nel Cilento e nell'area del Pollino. La ricerca compiuta tra il 1979 e il 1991 ha documentato vari repertori eseguiti durante feste religiose pubbliche, feste private o durante i sopralluoghi a casa dei medesimi suonatori. Questo strumento, di fabbricazione semindustriale, non viene prodotto in Lucania, ma prevalentemente nelle Marche e in Abruzzo e commercializzato per i soliti canali di distribuzione musicale o nelle fiere; in Basilicata vi sono però alcune botteghe di riparazione cui fanno ricorso i musicisti quando ne hanno bisogno. L'organetto o piccola fisarmonica diatonica (detto spesso in Basilicata "armonica") è stato inventato verso la metà del XIX sec. e si è subito affermato negli ambienti popolari per la sua maneggiabilità e per essere sempre pronto all'uso.
Trescone a veglia
COMPACT DISC DELLA COLLANA "ETHNICA"
a cura di Giuseppe Michele Gala ©
Terra di antiche transumanze e di malaria
«La Maremma (dal latino Maritima) è la parte meridionale e costiera della Toscana e quella più settentrionale del Lazio. Oggi amministrativamente “le Maremme” coprono per intero la provincia di Grosseto, la parte meridionale delle province di Livorno e Pisa, e le zone nord-occidentali delle province di Roma e Viterbo; anche l’arcipelago toscano può essere ascritto etnicamente alla stessa area. Nobile terra etrusca, di cui conserva importanti reperti, la pianura maremmana ha dovuto subire dall’abbandono medievale in poi lunghi periodi di stagnazione idrica con conseguenti epidemie malariche, combattute dapprima con bonifiche dell’età medicea e poi con le definitive canalizzazioni della prima metà del XX sec. Ancora oggi scarsamente abitato, il territorio maremmano è rimasto fortemente connesso ad un mondo agro-pastorale, pur in sensibile mutazione. Ma uno dei fenomeni socio-economici forse più rilevanti della storia maremmana è quello dello stazionamento invernale di lavoratori delle aree limitrofe.
Cantigos a chiterra
Canti a chitarra in Sardegna
COMPACT DISC DELLA COLLANA "ETHNICA"
a cura di Andrea Carpi ©
La grande tradizione logudoresa del canto a chitarra
Il canto con accompagnamento di chitarra si è costituito nel tempo come uno dei generi più rappresentativi del folklore musicale sardo, in particolare nelle aree del Logudoro, dell’Anglona e della Gallura in provincia di Sassari, con propaggini nel Nuorese e una parziale diffusione nel resto dell’Isola. La sua vasta circolazione è stata favorita da una forma di “specializzazione” e di “professionismo”, che si è sviluppata tra i cantori e i suonatori soprattutto nell’ultimo dopoguerra nell’ambito delle gare di canto a chitarra, con l’effetto di consolidare l’omogeneità dello stile e del repertorio. Il programma completo della gara, che ha finito per racchiudere una serie di particolarità locali del passato, prevede dodici forme di canto, rappresentate nell’ordine in questo disco.
La gara rappresenta l’obiettivo culminante, verso il quale tendono e si modellano le altre occasioni meno ufficiali di canto: feste familiari, serenate, sposalizi, riunioni conviviali o nelle bettole.
Pizzica Taranta
COMPACT DISC DELLA COLLANA "ETHNICA"
a cura di Giuseppe Michele Gala ©
Undici brani di pizzica pizzica e tanta musica di "liscio" pugliese
Anche se con enorme ritardo e senza voler approfittare della "moda pizzicarola" di questi ultimi anni, è uscito finalmente il compact disc PIZZICA TARANTA sulla musica del Salento. Il lavoro, in linea col profilo editoriale della collana discografica "Ethnica" specializzata nella diffusione di materiali etnomusicali provenienti dalla ricerca sul campo, presenta una ricca selezione di brani strumentali e cantati da ballo della provincia di Lecce e con qualche esplorazione anche nel Salento brindisino. Bisogna subito precisare che la tradizione del ballo nel Salento non è fatta solo di pizzica, ma di un mondo di ballo da sala che ha contraddistinto la mentalità e la pratica di varie generazioni a partire dal XIX sec. Il compact disc accosta infatti alle 11 registrazioni di pizzica pizzica eseguite con varietà di strumenti (voce, tamburello, organetto, violino, mandolino, chitarra, armonica a bocca, cupa cupa, sonagliera, nacchere) a melodie a scotis, polke, valzer, mazurke e quadriglie di composizione locale o appartenenti alla grande circolazione di musica da ballo di fine '800. Il viaggio musicale comincia con una lunga e affascinante pizzica tarantata indiavolata, suonata dal gruppo di musicoterapeuti resi noti dall'inchiesta demartiniana e carpitelliana (violino, organetto, chitarra e tamburello); nel brano uno Stifani in gran forma fa trillare il suo violino coi classici acuti tenuti che mandavano in visibilio le tarantate e canta egli stesso strofe del repertorio tarantistico. Segue una rara e beneseguita pizzica tarantata sorda, che tanto piaceva a Carpitella, funzionale a chi non riusciva a trarre beneficio dalle normali pizziche. E poi altre pizziche registrate dal vivo a Torrepaduli, a Nociglia, a Corigliano, a Carpignano fino a giungere in alcuni centri del Brindisino per incontrare due particolari pizziche, una suonata col clarino da organici di banda di fiati ed una suonata col flauto e tamburo durante una festa religiosa. Vi sono due brani di scotis, divenuta merce rara di questi tempi nel Salento e testimonianza dell'ampia diffusione che tale modello coreutico ha avuto in ogni angolo della terra dove è giunta la cultura europea, così come multiforme si presenta la quadriglia. Chiude l'album un frammento di un lungo e iterativo canto di una tarantata registrato in modo ardito e fortunoso nella cappella di Galatina nel 1982, a rimarcare la forte e plurisecolare connessione di questa terra con la sofferenza e la cultura del tarantismo.
Tomma tommë
COMPACT DISC DELLA COLLANA "ETHNICA"
a cura di Massimiliano Morabito
Un'altro pezzo della Puglia etnomusicale
Questi ultimi anni sono un periodo felice per la musica popolare pugliese; il rinnovato interesse soprattutto dei giovani per il tarantismo e la pizzica, trasformato quasi in moda di costume, traina un'intensa e redditizia attività editoriale, concertistica e didattica. Ma languono sul piano etnografico le investigazioni specialistiche; agli entusiasmi coreo-musicali odierni non seguono fervide e fruttuose campagne di ricerca. In molti centri della regione non è mai stato effettuato alcun recupero delle espressioni tradizionali. Se oggi si può parlare di etnostoria pugliese come risultato di tante indagini amatoriali, lo si deve in gran parte ai pazienti e semiclandestini interventi di ignoti ricercatori locali, la cui opera, anche se venata di campanilismo e scarso specialismo, è senz'altro meritoria per aver strappato all'oblio l'esperienza umana degli avi.
Il lavoro di Massimiliano Morabito in un area amministrativamente interprovinciale, ma abbastanza omogenea sul piano socio-culturale, oltre a fornirci una esemplificazione significativa del ricco patrimonio musicale e coreutico di quest'area, pone al dibattito di studiosi e appassionati di tradizioni pugliesi due questioni. Innanzitutto un'amara sensazione di perdita: la generazione degli ultraottantenni - quella che ha vissuto le pagine principali e spesso drammatiche del XX sec. e le radicali trasformazioni dei modi di vita - si portano con sé nell'aldilà un'immensa enciclopedia di saperi mai più recuperabili.
Balli popolari in Abruzzo - Vol. 3
Musica tradizionale dalla Majella e dalla Val Pescara
COMPACT DISC DELLA COLLANA "ETHNICA" a cura di Giuseppe Michele Gala ©
La tradizione musicale in Abruzzo sempre meno sconosciuta
L'Abruzzo è una di quelle regioni in Italia meno appariscenti sui media, non fa parlare di sé per cronaca nera o politica, né sul piano culturale desta sovente l'attenzione delle terze pagine dei quotidiani. A causa del suo flusso migratorio verso la capitale, talvolta viene considerato sul piano socio-politico una specie di larga periferia romana. Eppure vivono nelle diverse zone della regione (diverse per paesaggio e aspetti socio-economici e culturali) popolazioni tranquille, operose ed accoglienti. Anche sotto l'aspetto etno-antropologico il territorio è poco sorretto da cattedre di prestigio presso le sue università, eppure conserva una vivacità folklorica di grande interesse, che solo di recente desta interesse presso i giovani locali. L'Ass. Taranta ha fatto dell'Abruzzo una delle sue aree di ricerca più setacciate e con molte realtà locali ha tessuto rapporti culturali di tutela e valorizzazione di varie forme espressive tradizionali. Non è quindi una sorpresa che a tale regione venga dedicato ancora un altro cd musicale di documentazione sui balli. E' il tezo (il quarto se si considera che anche la cosiddetta Alta Sabina è terra culturalmente abruzzese). L'album copre una zona costiera e montana centrale, zona di confluenza di due aree distinte, l'Abruzzo Ciltra a sud del pesccara e l'Abruzzo Ultra a nord.
Chilla stilluccia mia
COMPACT DISC DELLA COLLANA "ETHNICA" - TA026, a cura di Domenico Di Virgilio
Antologia di canti prevalentemente polivocalici in Abruzzo
I canti di questo CD presentano il repertorio vocale contadino dell’Abruzzo ed un modo di usare la voce, sia nei canti monodici sia in quelli polivocali. Queste voci e queste modalità erano l’espressione del mondo individuale, delle relazioni all’interno della collettività, della cultura locale. Espressioni che si sono quasi completamente perse ovunque nei contesti attuali e difficili da ritrovare nelle riproposizioni di oggi. Quella grana, la singola voce così come il tessuto sonoro di più voci, aveva una significanza; ed il loro procedere in determinati andamenti e/o intervalli seguiva un ordine stabilito e consapevole, ed anch’esso stratificato nel tempo. Nei documenti raccolti sul campo oggi questo ‘sapere’ sempre più spesso tende ad essere sostituito da una coralità a volte un po’ disordinata.
La ‘presenza’ di questo modo di usare la voce è stata anche una costante del lavoro di ricerca degli etnomusicologi nel centro e sud Italia.
M'oli tin passiuna
(Con tutta la passione)
Giovanni Avantaggiato: suoni e canti di Corigliano d'Otranto
COMPACT DISC TA028 DELLA COLLANA "ETHNICA" a cura di Giuseppe Michele Gala ©
La tradizione musicale di un paese sempre più raramente è patrimonio diffuso e condiviso dall'intera comunità. Da decenni la disgregazione in atto di valori, modelli e forme espressive ha portato ad una rarefazione della padronanza collettiva, e sempre più spesso la memoria etnomusicale è affidata a singole famiglie che più conservano tenacemente l'uso e ne continuano la pratica. A Corigliano d'Otranto, uno dei più importanti paesi della Grecìa salentina (l'area ellenofona più ampia presente in Italia, probabile residuo della civiltà bizantina medievale), vi sono alcune famiglie o singole personalità che hanno coltivato un'esperienza musicale più intensa e sono oggi punto di riferimento per compaesani e per studiosi. Uno di questi riferimenti è Giovanni Avantaggiato: suonatore ultraottantenne dalla forte personalità, che col suo organetto e il canto, è uno dei più importanti depositari di tutta l’area grecanica.
Boghes e chiterra
Canti a chitarra del Logudoro
COMPACT DISC DELLA COLLANA "ETHNICA" - TA029
a cura di Giuseppe Michele Gala ©
La grande tradizione logudoresa del canto a chitarra
Che la collana "Ethnica" abbia un particolare riguardo per la cultura musicale della Sardegna è un dato incontestabile; d'altra parte la ricchezza di forme espressive e gli alti livelli tecnici musicali che l'isola detiene la rendono una vera e preziosissima "miniera culturale" che molti altri Paesi in Euopa ci invidiano. Crediamo che l'intera regione per la bellezza del territorio, per la peculiare attestazione dell'era nuragica e per le numerose e spesso uniche nel suo genere forme della cultura tradizionale, dovrebbe essere dichiarata nel suo insieme "patrimonio naturale, umano e culturale dell'umanità" dall'UNESCO. Questo lavoro presenta le abilità di due cantadores e di un sonadore de chiterra tra i più quotati oggi nel Logudoro e in Sardegna.
Ballos sardos - vol. 2
COMPACT DISC DELLA COLLANA "ETHNICA" - TA030
a cura di Giuseppe Michele Gala ©
Una tradizione profonda che sa rinnovarsi dall'interno
Son passati ben 12 anni dalla pubblicazione della prima antologia sonora sulla Sardegna della collana "Ethnica", un tempo troppo lungo che non rende merito alla ricchezza etnomusicale dell'isola, ma in questi anni la nostra ricerca ha accumulato notevoli documenti con i quali è possibile editare vari album, ma la musica sarda, come le cose più buone,va gustata a piccoli sorsi, assaporati bene e con immenso piacere dell'udito di chi ascolta e dell'intero corpo per chi danza le stesse musiche.
Bellina che te piace l'allegria
Canti e balli marchigiani nella Valle del Chienti
COMPACT DISC DELLA COLLANA "ETHNICA" - TA031
a cura di Giuseppe Michele Gala ©
Il saltarello marchigiano
Questo disco presenta un lavoro di ricerca etnomusicale nelle Marche, regione adriatica del centro Italia, compiuto a più riprese tra il 1979 e il 2008. In un arco di tempo così lungo è stato possibile documentare anche l'evoluzione e soprattutto la dispersione del repertorio e di alcune tecniche esecutive canore e strumen tali.
La valle del Chienti taglia orizzontalmente in due la regione; la media valle dal territorio collinare era un tempo dedita prevalentemente all'agricoltura, mentre oggi prevale la piccola e media industria.
Calabria 1: strumenti - La zampogna e il doppio flauto
COMPACT DISC DELLA COLLANA "ETHNICA" - TA032
a cura di Roberta Tucci
Panorama etnomusicale della zampogna in Calabria. Ristampa del vinile omonimo della collana "I suoni" (Fonit Cetra).
La collana discografica in vinile "I Suoni" fu ideata e curata dal prof. Diego Carpitella, etnomusicologo dell'Università "La Sapienza" di Roma sul finire degli anni '70 del XX sec. Essa si affiancava a quella già corposa della collana "Albatros" curata dal prof. Roberto Leydi, etnomusicologo al DAMS dell'Università di Bologna. Tra gli anni '70 e '80 erano queste le produzioni che caratterizzavano le due scuole etnomusicologiche in Italia. Edita dalla FonitCetra, a società parastatale, la collana "I Suoni" ha al suo attivo solo pochi album, ma di grande pregio scientifico. Il vinile sulle zampogne calabre curate dalla Tucci iniziò la collana. Si trattò di un lavoro meticoloso e di accurata metodologia di ricerca, scelta editoriale e apparato critico testuale. Il vinile era accompagnato allora da un "inserto" che era in realtà un vero libro di analisi etnomusicologica in veste economica, ma degnamente curato nel testo, nelle immagini e nelle trascrizioni musicali.
Aria stisa
Canti di contadine e trattoristi di Torchiarolo (LE)
COMPACT DISC DELLA COLLANA "ETHNICA" - TA034
a cura di ENZA PAGLIARA ©
Oltre la solita pizzica: alcuni bei canti del Salento
Il cd è curato dalla cantante di musica salentina Enza Pagliara, che rivela così le sue radici canore andando a trasformarsi in ricercatrice etnomusicologa ed a proporci le versioni originali da cui ella stessa ha attinto temi e stili per le sue riesecuzioni canore.
Le registrazioni contenute in questo cd sono state effettuate nella primavera 2006; il lavoro è stato realizzato dopo circa quindici anni di ricerca sul territorio di Torchiarolo, comune al limite della provincia di Brindisi, ma più vicino geograficamente e culturalmente a Lecce. La conoscenza del repertorio ci ha permesso di organizzare e realizzare un lavoro discografico mirato su alcuni brani significativi e di vario genere nel vasto corpus che i contadini locali avevano appreso a memoria dalle generazioni precedenti. Interessante è il lo stile canoro, con accenni di polifonie, canti per terze e un buon uso di melismi e di particolari timbri vocali soprattutto da parte delle cantatrici.
Pizzica, calata, nchjanata
Suonate di luigi Nigro, musicista popolare della Calabria
COMPACT DISC DELLA COLLANA "ETHNICA" - TA036
a cura di Antonello Ricci
Luigi Nigro, pastore di capre di Amica, contrada di Rossano (CS), è nato in Francia nel 1970 a Villiers le Bel, nei pressi di Parigi, dove i suoi genitori erano emigrati. Musicista, suona la zampogna surdulina (ciaramedda), la chitarra battente, il mandolino, l'organetto a due e a quattro bassi, il flauto dritto (frischiettu), il tamburello. Accorda campanacci per capre e pecore. È intagliatore di legno e abile costruttore di zampogne e di altri strumenti musicali, di collari per il bestiame, di bastoni ecc., che rifinisce con accurata precisione e decora con precise e delicate incisioni a punta di coltello. Tutta la sua famiglia è originaria di Longobucco, centro della Sila in provincia di Cosenza.
Sonidos flamencos
COMPACT DISC ES001 DELLA COLLANA "ETHNICA SYMPHONIA" a cura di Tomás De Los Reyes, Elena Villar Gomez e Giuseppe Michele Gala ©
Incontro con Tomás
Tomás De los Reyes Martínez è nato a San Juan del Puerto (Huelva) in Andalusia il 5 agosto 1954 da Antonio e Josefa Martínez, entrambi gitani del piccolo centro portuale. La cultura gitana segna l’infanzia e l’adolescenza di Tomás, la sua formazione culturale si tinge di emarginazione, ribellione e codici comunitari propri. Quand’egli aveva 3 anni suo padre, bailaor de flamenco, baratta il suo cavallo in una taverna per una chitarra, sperando che qualcuno dei figli avrebbe accompagnato le sue danze. A 9 anni, dopo la tragica morte di suo padre, Tomás, i suoi due fratelli e la sorella devono arrangiarsi in mille modi per tirare avanti la famiglia.
Bonasera bbona ggende
Canti e musiche dall'Abruzzo
Li Sandandonijrë di Penna Sant'Andrea (TE)
COMPACT DISC ES002 DELLA COLLANA "ETHNICA SYMPHONIA" a cura di G. M. Gala e G. Spitilli ©
Incontro con i Santantoniari di Penna S. Andrea
“BBONASERA BBONA GGENDE”
Il 17 gennaio (S. Antonio abate) e i giorni precedenti, “a una certa ora”, ci ritroviamo al bar di Augusto nostro barista, tra gli “alberetti” di Penna Sant’Andrea. È facile che qualcuno arrivi con trequattro ore di ritardo; nel frattempo programmiamo i giri da compiere che in realtà sono già decisi da Augusto, cominciamo a “provare” gli strumenti e a scaldare le voci con lu vocaluccë (vino e gassosa), specialità indiscussa del paese. Infine, quando il nostro “santo” indossa il saio e il Presidente arriva con la “cestarella” sappiamo che è il momento di iniziare, sennò si fa notte. E partiamo per cantare e suonare. La questua impegna tutto il pomeriggio e la sera, e si comincia di solito dalla Trinità – da li Cacunë, per la precisione -, una frazione poco distante dal paese.
Ballu a iskina
BALLOS SARDOS SE TORE DELUSSU
Da Dorgali al resto di Sardegna
COMPACT DISC DELLA COLLANA "ETHNICA SYMPHONIA"
a cura di G. M. Gala ©
Incontro con Tore e la sua musica
Tore Delussu è nato e vive a Dorgali sulla media costa orientale della Sardegna, fra Baronìa e Ogliastra. Ha iniziato da ragazzo a suonare l'organetto e si è appassionato e specializzato progressivamente nella pratica dello strumento, diventando uno dei suonatori più abili e virtuosi della Sardegna. Come avviene per ogni suonatore tradizionale, la fase di auformazione musicale comincia con l'apprendimento ad orecchio delle musiche tipiche del folklore del proprio paese, soprattutto quelle, da ballo ai quali i sardi sono molto legati, essendo il ballo tradizionale ancora molto sentito e praticato nella Sardegna centrale. Il percorso formativo prevede l'assimilazione profonda dei metri ritmici di ciascun ballo e quindi dei temi melodici tramandati dai suonatori compaesani più anziani; poi tocca ad ogni suonatore elaborare e personalizzare la suonata senza togliere i tratti di identità di ogni musica, in modo che i ballerini possano riconoscerli e viverli corporalmente.
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CANOSA DI PUGLIA (BA)
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