Cantigos a chiterra
Canti a chitarra in Sardegna
COMPACT DISC DELLA COLLANA "ETHNICA"
a cura di Andrea Carpi ©
La grande tradizione logudoresa del canto a chitarra
Il canto con accompagnamento di chitarra si è costituito nel tempo come uno dei generi più rappresentativi del folklore musicale sardo, in particolare nelle aree del Logudoro, dell’Anglona e della Gallura in provincia di Sassari, con propaggini nel Nuorese e una parziale diffusione nel resto dell’Isola. La sua vasta circolazione è stata favorita da una forma di “specializzazione” e di “professionismo”, che si è sviluppata tra i cantori e i suonatori soprattutto nell’ultimo dopoguerra nell’ambito delle gare di canto a chitarra, con l’effetto di consolidare l’omogeneità dello stile e del repertorio. Il programma completo della gara, che ha finito per racchiudere una serie di particolarità locali del passato, prevede dodici forme di canto, rappresentate nell’ordine in questo disco.
La gara rappresenta l’obiettivo culminante, verso il quale tendono e si modellano le altre occasioni meno ufficiali di canto: feste familiari, serenate, sposalizi, riunioni conviviali o nelle bettole.
Generalmente la competizione si svolge durante le feste patronali nelle piazze dei paesi e, di norma, i contendenti sono tre cantanti accompagnati da un chitarrista: i cantanti si affrontano alternandosi di strofa in strofa, per dimostrare la propria abilità nel variare e abbellire i canti, nonché una buona conoscenza dei testi verbali e dei modelli melodici, tale da consentire loro di ripetersi il meno possibile. I testi verbali fanno riferimento soprattutto alla tradizione della poesia dialettale ottocentesca, di contenuto prevalentemente amoroso, ma anche a materiale anonimo o di autori più recenti. Il chitarrista deve saper seguire all’impronta le variazioni estemporanee dei cantori, attraverso una profonda conoscenza dei meccanismi che regolano i numerosi modelli melodici impiegati nei canti, ed eventualmente attraverso un buon affiatamento con gli stessi cantanti. Il tipo di chitarra maggiormente attestato nell’uso monta delle corde metalliche ed è di dimensioni superiori rispetto al modello classico: la sua accordatura, sempre di altezza complessivamente inferiore a quella abituale, si è andata consolidando tra una quarta e una quinta sotto l’accordatura classica. In passato i chitarristi suonavano soprattutto a dita nude o eventualmente con un plettro digitale per il pollice, mentre attualmente suonano soprattutto con il plettro. Lo stile di accompagnamento, che è assai ricco e mette in mostra una tecnica alternativamente “a botte” e “puntata” a note singole, si fonda ampiamente su di un uso accordale della chitarra, che può ricollegarsi allo stile accordale della polivocalità sarda e alle sequenze di accordi maggiori impiegate nel canto a sonettu, il canto con accompagnamento di organetto. Ne deriva un vasto repertorio di accordi per lo più maggiori, che – a contatto con uno stile melodico di tradizione mediterranea con elementi modali – determina delle successioni spesso estranee alle convenzioni armoniche classiche. In questo sistema musicale la nota RE e una cadenza armonica basata sull’accordo di RE costituiscono il costante motivo conclusivo di ogni forma melodica. A questa sorta di “centro tetico”, i vari canti o i vari modelli melodici di un canto contrappongono uno o più “centri dinamici”, che ne possono caratterizzare l’inizio oppure un passaggio modulante. Così l’intero repertorio, all’interno del ciclo rituale costituito dalla gara, finisce per rappresentare un tracciato musicale simbolico, destinato a indicare i vari percorsi che possono essere seguiti per risolvere le tensioni instaurate dai centri dinamici e ritornare infine alla nota e all’accordo fondamentali.
Elenco dei brani:
TA022 CANTIGOS A CHITERRA
1. CANTO IN RE 10’36” 2. NUORESA 9’09” 3. MUTOS 2’46” 4. TEMPIESINA (GALLURESA) 2’30” 5. FILOGNANA 2’46” 6. CORSICANA 12’43” 7. TRALLALLERU 2’11” 8. MI E LA 6’45” 9. FA DIESIS 5’48” 10. ISOLANA 5’33” 11. SI BEMOLLE 5’02” 12. DISISPERADA 5’03” Durata totale: 70’ 52”