Recensioni Dischi
MUSICA ETNICA ORIGINALE
E bì e bà. Canto e Ballo sul tamburo nell'area napoletana (a cura di Mario Orabona). Edizioni L'intrecciata, 2005.
Dalle ricerche sul campo di Orabona e D'Ajello, questo particolare disco a metà fra la documentazione etnografica e un lavoro di regia che lo trasforma in racconto degli anziani esecutori. Il tanto parlato/narrato si intercala a interessanti esecuzioni di canti (religiosi, amorosi, coreutici) e musiche originali. Album dunque non di facile ascolto, ma piuttosto impegnato e di studio “guidato”.
Ravnikar Bruno - Cinetografia e ballo popolare. Analisi e rappresentazione grafica della danza
(a cura di Noretta Nori), Roma, Gremese, 2012, pp. 352, 38 €.
A volte la recensione di un libro esula dallo specifico e diventa luogo di riflessioni sulla disciplina nella quali il lavoro dovrebbe collocarsi; questo si verifica in quanto dalla lettura si traggono spunti importanti derivanti dalle considerazioni critiche sull'opera.
Il libro in questione ha una sua piccola storia di costruzione interna. La versione iniziale doveva essere un sorta di manuale del sistema di trascrizione del movimento elaborato da Rudolf Laban, detto “Labanotation” nelle lingue anglosassoni e “Cinetografia” nelle neolatine. Il lavoro è stato finanziato dall'UFI (Unione Folklorica Italiana), seconda federazione per numero di gruppi folkloristici italiani, perché avrebbe la funzione di costituire una sorta di guida all'analisi e alla pratica della danza popolare italiana per i corsi di formazione degli aderenti a quella associazione.
D'Agnese Luigi e Giuriati Giovanni - Mascarà mascarà me n'a fatto 'nnamorà. Le tarantelle e i canti di Montemarano
Udine, Nota (Geos 2CD Book 565), 2011.
Per la ricca collana di “Nota” di Valter Colle è uscito quest'altro prezioso volumetto dedicato interamente al vasto repertorio canoro e musicale di Montemarano, uno dei luoghi più noti, singolari e simbolici degli studi etnografici ed etnomuscali d'Italia. Un testo di 136 pagg. accompagna 2 compact disc. L'opera assume sin dalle prime pagine la fisionomia di una summa esemplare degli studi montemaranesi, anche perché a scrivere e curarla è Giovanni Giuriati, docente di etnomusicologia all'Università “La Sapienza” di Roma, principale studioso sin dagli anni '80 della musica “tarantellara” del paese irpino. Ma l'animatore della pubblicazione è senza dubbio Luigi D'Agnese, infaticabile ricercatore locale autodidatta, che, seguendo e accompagnando l'impegno del fratello Generoso emigrato negli Stati Uniti, da anni ha anche costituito in loco un Museo Civico Etnomusicale “Celestino Coscia” e l'Associazione Culturale “Hyrpus Doctus”.
Gori Gualtiero - La società dei marinai (La sucità di marinér)
Canti popolari dei pescatori di Bellaria Igea marina e balli di tradizione della Romagna eseguiti dall'Uva Grisa, Rimini, Panozzo Editore, 2008, pp. 96.
Nell'intenzioni dell'autore è prevista una pentalogia di volumetti che accompagnano altrettanti cd musicali del gruppo che Gori dirige da vari anni. Gran parte delle pagine dei due volumetti fungono da attento corredo e commento alla presentazione dei brani esposti nel supporto sonoro. Ma come spesso ama e sa ben fare Gualtiero, si permette al lettore di entrare in alcuni spaccati di memoria individuale e collettiva attraverso il riporto commentato di interviste dei testimoni della civiltà marinaresca di un porticciolo dell'altro Adriatico. Sull'esile filo tra etnografia e storia orale del testo, l'ascoltatore quando si pone a udire i brani si accorge che il lavoro si muove zigzagando fra brani tradizionali veri, frutto di registrazioni di campo presso i vecchi interpreti, e di entusiastica riesecuzione di musiche strumentali e di canti popolari e popolareschi (in dialetto e in lingua).
Alliegro Enzo V. - L'arpa perduta.
2007, Lecce, Argo, 2007. Pagg. 189.
Nel mondo degli studi etnomusicologici italiani la questione relativa all'arpa di Viggiano, paese della Val d'Agri in Basilicata, ha rappresentato un grande rebus, ammantato spesso di mistero e divenuto topos fecondo di ipotesi e illazioni. Dagli anni '80 la ricerca storica, organologica e musicale ha permesso di raccogliere significativi dati d'archivio e persino l'esistenza degli ultimi due suonatori di repertori tradizionali per arpa. Restavano oscuri alcuni temi di questa particolarissima presenza nella musica popolare italiana: la formazione musicale e le biografie dei musici girovaghi, il derivante indotto economico nella valle, le conseguenze socio-culturali delle lunghe peregrinazioni e le ragioni della fine di una consuetudine bio-musicale. Alliegro, compiendo pluriennali ricerche d'archivio, affronta e risolve tutte queste tematiche, scoprendo anche risvolti inediti e sorprendenti di effetti collaterali della transumanza musicale. Acculturazione ideologica e politica, sfruttamento e tratte minorili, alti livelli di liuteria e disagio sociale emergono dai verbali di polizia e dalle testimonianze scritte di osservatori interni ed esterni alla vita di una comunità pastorale lucana.
Serao Francesco - Della tarantola, o sia Falangio di Puglia
(a cura di Gino L. Di Mitri), Nardò, Besa Ed., 2004. Pagg. 260.
Finalmente la ristampa di una pietra miliare nella storia del tarantismo. Serao, un intellettuale settecentesco di influnza illuministica, riaffronta il problema col "lume della ragione" e col pregiudizio verso gli usi irrazionali e magico-religiosi del volgo, ma comunque con il conforto dell'analisi critica e comparativa. Relaziona infatti i dati emersi dai vari studi precedenti a caratere medico, sia italiani che europei. Intuisce il tarantismo come istituto culturale e critica l'approccio per tesi preassunta di alcuni scrittori. Un ricco apparato di note del curatore commenta e contestualizza i singoli dati riportati.
Attanasi Francesco Marco - La musica del tarantismo. Le fonti storiche
Pisa, Edizioni ETS, 2004. Pagg. 232.
Pubblicazione postuma dello sfortunato giovane musicologo e storico della musica, revisionata da Agamennone, Baroffio, Di Miri e Facci. L'autore espone un escursus cronologico, con supporto di tabelle sinottiche, dei vari usi e modi musicali che hanno accompagnato dal XIV sec. in poi i rituali terapeutici del tarantismo. Dall'Italia e dalla Spagna provengono varie partiture musicali, differenti per ritmo e melodia, del repertorio di Tarantelle. [Alcune imprecisioni si notano nel capitolo "I connotati sonori del repertorio tarantolesco" quando l'osservazione si sposta dal taglio musicologico a quello etnocoreologico, e tende ad assimilare alla tarantella i diversi balli che si sono succeduti nei secoli].. Nell'isieme comunque l'opera risulta pregevole e originale, e costutuisce un prezioso contributo alla costruzione del sempre più ampio sapere tarantologico.
Mina Gabriele e Torsello Sergio - La tela infinita. Bibliografia degli studi sul tarantismo mediterraneo 1945-2004
Nardò, Besa Ed., 2004. Pagg. 189.
In tempi di fascinazione collettiva per il tarantismo e la pizzica, avere una guida bibliografica su quanto sia stato pubblicato dal dopoguerra ad oggi su questo complesso argomento, aiuta a orientarsi nei relativi studi. Articolazione per temi, aree e cronologia di edizione.
Alessandro Lillo - Viaggio in Italia. La danza tradizionale del popolo di ieri vista dall'uomo di oggi
Castrovillari, Coscile, 2000. Pagg. 396.
Lillo è da molti anni il presidente della FITP (Federazione Italiana di Tradizioni Popolari), la più numerosa federazione di gruppi folkloristici in Italia. Il testo rappresenta un viaggio proprio tra i gruppi di spettacolo in costume aderenti e quindi una raccolta di notizie sui balli riscoperti e/o da questi presentati. Carattere estrememente divulgativo dell'opera, non prettamente etnografico e filologico, se non in alcune parti basate da ricerche dirette dell'autore. Corredo di trascrizioni musicali, foto e disegni.
Mina Gabriele - Il morso della differenza. Antologia del dibattito sul tarantismo fra il XIV e il XVI secolo
Nardò, Besa Ed., 2000. Pagg. 148.
Breve e originale "incontro" con gli studi tarantistici di uno studente ligure, con grande attenzione delle fonti scritte, con personali commenti e soprattutto riporto di testi originali che fino ad ora ci mancavano per una più facile consultazione. L'autore si mostra serio "scavatore" e attrezzato interprete di fonti sul tarantismo
Bosa Medievale. Un ebook sul Castello di Bosa e la Cappella Palatina
Il libro fornisce una rilettura aggiornata sulla fortificazione della città di Bosa e sulla chiesa castellana, cappella palatina dei giudici d'Arborea, sotto il profilo architettonico e artistico. Particolare attenzione e rilievo sono stati posti sulla presenza all'interno del sacro edificio di un ciclo pressoché interamente conservato, esempio unico in Sardegna, di affreschi trecenteschi sui temi pregnanti della spiritualità francescana.
Autore: Fernanda Poli
Foto: Rossella Fadda
Edizotore: Dhuoda Edizioni
Pagina: 150
Illustrazioni: 80
Saccargia. Un nuovo ebook della collana Sardegna Medievale
Il libro fornisce una dettagliata descrizione della struttura architettonica e delle diverse fasi costruttive del complesso monastico. Particolare attenzione è dedicata al ciclo pittorico, alla disamina delle sculture architettoniche del portico e di quelle erratiche poste all'interno della chiesa, con particolare riferimento ai capitelli binati provenienti dal chiostro. Infine, completa l'opera una lettura accurata sotto il profilo stilistico e iconografico dei Retabli, già appartenenti alla Basilica e attualmente conservati al Ce. Do. C. di Codrongianos.
Autore: Fernanda Poli
Foto: Rossella Fadda
Edizotore: Dhuoda Edizioni
Pagina: 150
Illustrazioni: 80