Calabria 1: strumenti - La zampogna e il doppio flauto
COMPACT DISC DELLA COLLANA "ETHNICA" - TA032
a cura di Roberta Tucci
Panorama etnomusicale della zampogna in Calabria. Ristampa del vinile omonimo della collana "I suoni" (Fonit Cetra).
La collana discografica in vinile "I Suoni" fu ideata e curata dal prof. Diego Carpitella, etnomusicologo dell'Università "La Sapienza" di Roma sul finire degli anni '70 del XX sec. Essa si affiancava a quella già corposa della collana "Albatros" curata dal prof. Roberto Leydi, etnomusicologo al DAMS dell'Università di Bologna. Tra gli anni '70 e '80 erano queste le produzioni che caratterizzavano le due scuole etnomusicologiche in Italia. Edita dalla FonitCetra, a società parastatale, la collana "I Suoni" ha al suo attivo solo pochi album, ma di grande pregio scientifico. Il vinile sulle zampogne calabre curate dalla Tucci iniziò la collana. Si trattò di un lavoro meticoloso e di accurata metodologia di ricerca, scelta editoriale e apparato critico testuale. Il vinile era accompagnato allora da un "inserto" che era in realtà un vero libro di analisi etnomusicologica in veste economica, ma degnamente curato nel testo, nelle immagini e nelle trascrizioni musicali.
Averlo ripubblicato dopo 30 anni nella collana "Ethnica" rappresenta una scelta editoriale che vuole essere lungimirante: certi documenti della cultura popolare del nostro Paese non possono rimanere semiclandestini, ma hanno il diritto e il carattere di testimoniare una cultura locale, un modo di fare ricerca e analisi etnomusicale e una visione ideale e ideologica della vita culturale di allora. Sono segni della storia musicale italiana, osservata mettendo a fuoco una delle regioni più ricche di musica agropastorale, la Calabria.
La riedizione avviene in doppia veste: - in cd con libretto in cofanetto di 74 pagine - e in libro autonomo di 136 pagg. con allegato il cd in coedizione con l'Editrice Salento Book - BESA.
Abtract dell'opera
Questa pubblicazione costituisce la riedizione del disco LP Calabria 1 strumenti, edito dalla Fonit Cetra nel 1979 per la collana “I Suoni - musica di tradizione orale”, fondata e curata da Diego Carpitella. Il disco, che riguarda la zampogna e il doppio flauto, è il frutto di una ricerca sul campo condotta in Calabria nell'estate del 1977, i cui rilevamenti sonori costituiscono la Raccolta 146M dell'Archivio Etnico Linguistico-Musicale della Discoteca di Stato. L'LP originale era accompagnato da un opuscolo il cui testo è qui riprodotto con alcune minime revisioni, oltre all'aggiunta di una piccola integrazione biblio-discografica. Per un apparato critico assai più ampio e aggiornato si rinvia all'edizione in CDbook di questo stesso disco (Taranta TA032).
In Calabria la zampogna è “la capra che suona” - come è stata definita da un suonatore -: uno strumento avente forma e parti animali, che si presta anche a significati magico-rituali connessi alla vita agro-pastorale. È diffusa in tutta la regione e utilizzata nei momenti rituali del ciclo della vita, nelle feste calendariali connesse al ciclo dell'anno agricolo, oltre che nella quotidianità sociale. Il suo repertorio comprende soprattutto le due forme-base della pastorale e della tarantella.
È distribuita nel territorio regionale in 4 diversi tipi, dotati generalmente di 4 o 5 canne (due melodiche e due o tre bordoni) con terminazione a campana o a “falsa campana”, ance di canna semplici o doppie, otri di pelle di capra e accessori (cera d'api, punteruoli per l'accordatura, ecc.).
Il primo tipo (zampogna, i suoni, karramunxat) è diffuso nella provincia di Cosenza, compresi i paesi albanesi. Ha 4 canne cilindriche; canne melodiche della stessa lunghezza; canna dell'accompagnamento zeppata all'estremità terminale; ance semplici.
Il secondo tipo (zampogna a chiave, ciaramedda, ciarameja) è diffuso nella provincia di Catanzaro e nella parte settentrionale della provincia di Reggio. Ha 5 canne coniche; canna dell'accompagnamento molto più lunga dell'altra canna melodica e munita di chiave; ance doppie. Trova riscontro in analoghi tipi presenti in altre regioni italiane (Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Lucania).
Il terzo tipo (zampogna a paro, ciaramedda, ciarameja) è diffuso nella provincia di Reggio, con particolare importanza nell'area dell'Aspromonte. Ha 5 canne di cui 4 coniche e 1 cilindrica (il bordone maggiore, dotato di una cameratura di piccolo diametro); canne melodiche della stessa lunghezza; ance semplici o doppie.
Il quarto tipo (zampogna alla moderna, ciaramelle) è diffuso in provincia di Reggio, soprattutto presso le comunità grecaniche della costa ionica meridionale. Ha 5 canne di cui 4 coniche e 1 cilindrica (il bordone maggiore, analogo a quello della zampogna a paro); canna dell'accompagnamento più lunga dell'altra canna melodica; ance semplici.
Il doppio flauto (fischiotti, fiscaruoli) è uno strumento prevalentemente suonato e costruito dagli zampognari, che lo adoperano con lo stesso criterio di risonanza delle canne melodiche della zampogna. È costituito da una coppia di flauti di canna a becco, che vengono tenuti contemporaneamente in bocca, mentre le mani agiscono ciascuna sul rispettivo tubo. Si distinguono due tipi principali: a) uguali e paralleli; b) diseguali e divergenti. Nel primo tipo i due tubi sono uguali e vengono tenuti in bocca in posizione parallela; nel secondo tipo un tubo è più grande (lunghezza e diametro) dell'altro e i due tubi vengono tenuti in posizione divergente.
Brani 17
Durata totale: 78’ 05”