Brevi cenni sulla morfologia della Pizzica Pizzica tradizionale
Dal punto di vista morfologico, i diversi documenti etnografici raccolti in pellicola e in video - grazie alla riesecuzione degli anziani portatori e agli ultimi residui di pratica reale - legano in modo inequivocabile la pizzica pizzica al un più ampio sottogruppo apulo-lucano della tarantella meridionale. Sul piano strutturale vi è molta analogia fra la varianti di pizzica pizzica e le altre tarantelle dell'area apulo-lucana: la danza, principalmente eseguita in coppia (ma non solo) all'interno di una ronda o cerchio di spettatori, suonatori e ballerini, si compone essenzialmente di ballo frontale e giro; tali figure ricorrenti sono arricchite da rotazioni su se stessi, brevi avvicinamenti confidenziali, giri legati e "mosse" di chiaro riferimento sessuale. Pur prevalendo la formula in coppia mista, la pizzica pizzica può essere danzata anche fra donne e fra uomini. In quest'ultima combinazione la pizzica può trasformarsi in scherma danzata, se i ballatori ne conoscono il repertorio e se si crea quel clima di necessaria scherzosa competizione.
Figure coreografiche a coppia legata
Più si studiano con l'aiuto dei ballerini anziani i vari modi di ballare la pizzica pizzica di una volta, più si scoprono dettagli formali che avvicinano il ballo apulo-lucano alle più ampie famiglie della tarantella e del saltarello. Il contatto tra i ballerini (per braccia, per mani, ecc.) era usato soprattutto per girare, ma non mancano esempi anche durante il ballo frontale. È probabile che il ballo abbia subìto l'influenza dei balli "borghesi" di sala ottocenteschi, ma certamente forme di contatto erano presenti anche nei secoli precedenti. Si sono osservati sia in Salento che nell'area murgese.