O ballë 'n copp'o tammurrë
Il ballo sul tamburo in Campania
(ricerca e testo di G: M. Gala - © )
Sottogruppo etnocoreutico dell'ampia famiglia della tarantella dell'Italia meridionale, diffuso in Campania, lungo la costa tirrenica e nelle aree immediatamente interne, a partire dal casertano (un tempo comprendente anche territori dell'attuale basso-Lazio), all'area domiziana, a quella vesuviana sino al Nolano nell'interno, all'agro nocerino-sarnese e ai Monti Lattari e alla penisola sorrentina.
Sono stati individuati sinora almeno quattro sub-generi tipologici diversi del ballo sul tamburo: quello domiziano (con forte corrispondenza tra repertorio sonoro e musicale), quello vesuviano (ancora ben tenuto e strutturato), quello lattaro (tendente alla "vutata" in direzione oraria) e quello sarnese-nocerino (in stato di avanzata corruzione, oggi ballata con la tendenza a ridurre gli elementi strutturali ed esaltare le movenze di anche). Detta fino ad alcuni decenni or sono semplicemente o ballë, sottolineava col nome la supremazia di questa danza su altre passeggere o di moda presenti nell'area suddetta. Spurio sembra essere nello stesso territorio il nome di tarantella, sentito dagli anziani quasi come un'imposizione cittadina della capitale partenopea. Rilevante ruolo lo svolgono le braccia in questa danza, le quali "parlano" gestualità diverse, tutte codificate dalla tradizione. Il movimento dei polsi e delle avambraccia sono funzionali alla necessità di far schioccare le castagnette, tenute in entrambe le mani.
In molte feste della zona oggi si assiste ad una eclettica e corrotta forma urbana di "tammurriata" da parte dei giovani, una versione moderna che annulla le differenze stilistiche e simboliche locali e che ha invaso e sopraffatto modi e regole del ballare tradizionale. Parallelamente alla domanda di ballo, spuntano qua e là anche improvvisati e fantasiosi studiosi, assillati più dal suppore improbabili ascendenze storiche e mitologie coreutiche estatico-dionisiache nell'antichità classica che dal bisogno di indagare in profondità con ricerche etnocoreutiche sul campo o con reperimento di fonti storiche certe.
Proponiamo alcune segnalazioni bibliografiche sull'argomento:
De Simone Roberto, La tradizione in Campania, Roma, Lato Side, 1979.
- Gala Giuseppe Michele, Feste e tamburi in Campania, compact disc con libretto interno di 24 pp., Collana "Ethnica", Edizioni Taranta, 1999.
- Gorgoni Patrizia, Rollin Gianni, Tammurriata. Canto di popolo, Altrastampa Edizioni, Napoli 1997.
[Interessante per l'apparato fotografico e il calendario delle feste, del tutto inattendibile sul piano storico e antropologico, quasi inesistente l'indagine sui testi dei canti a ballo].
In campo discografico consigliamo:
Gruppo Contadino della Zabatta, Canti del Vesuviano, Collana Fonit Cetra LPP 376, 1978.
De Simone Roberto (a cura di), La tradizione in Campania (7 lp), Milano, EMI, 1979.
De Gregorio Sergio (a cura di), Musiche e canti popolari della Campania, Collana "Albatros" VPA8439, Rozzano sul Naviglio, Sciascia Ed., 1979.Gala Giuseppe Michele (a cura di), Feste e tamburi in Campania, Collana "Ethnica", Edizioni Taranta, 1999.
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