Pagine sulla "tammorra" tratte da internet
La tammorra viene detta anche tammurro; è un grosso tamburo a cornice con la membrana di pelle essiccata di animale (quasi sempre capra o pecora) tesa su un telaio circolare di legno al quale sono fissati, a coppie, dischetti di metallo detti "cicere".
Il telaio viene impugnato da una sola mano, mentre la pelle viene percossa dal palmo e dalle dita dell'altra mano.
La tammorra accompagna sia il canto che il ballo tradizionale ed è usata da sola o con altri strumenti a percussione, quali le castagnette.
La forma musicale, ad andamento essenzialmente binario, dallo strumento prende quindi il nome di tammorriata o, anche, di "canzone 'ncopp' 'o tammurro" (canto sul tamburo).
A tale struttura ritmica corrisponde una particolare scansione metrica dei versi, di undici sillabe, che durante il canto subisce però modifiche sia nel numero delle sillabe che nell'organizzazione.
In Campania, in special modo nell'area vesuviana, la tammorriata emerge durante occasioni ludiche e sopratutto rituali-cerimoniali, quali i frequenti pellegrinaggi devozionali alla Madonna.
Le castagnette - dette anche nacchere - sono uno strumento ritmico formato da una coppia di piccoli elementi simmetrici di legno a forma di conchiglia, tenuti legati assieme da una cordicella e che, chiusi, assumono la forma di una castagna, da cui sicuramente il nome.
Ogni coppia viene tenuta nel palmo di ciascuna mano, con la cordicella infilata tra le dita, e questo strumento viene per lo più impugnato da coloro che ballano la tammorriata.
La diffusione del tamburo a cornice (detto anche tamburello), con le tante varianti locali, è ben documentabile in quella parte dell'Italia un tempo detta Magna Grecia.
Vi è pure un'altra area, in Italia, in cui la presenza di questo strumento è documentata da studi portati a termine dieci di anni fa circa da Roberto Leydi e da Febo Guizzi , cioè quella terra che si affaccia sul Mare Adriatico compresa tra l'Istria e il Veneto.
Qui, il tamburo è di dimensioni medio-grandi e risulta essere privo dei dischetti di metallo posti all'interno della cornice di legno. E', però, dotato di sonagli appesi all'interno della cornice stessa o sospesi a cordicelle tese lungo il diametro della cornice, al pari di certi tamburi di forma simile di tipo asiatico o nord-africano detti bendir.
Una eccezione, nell'Italia Settentrionale, risulta essere la Valle d'Aosta e il Canavese. Le attestazioni si limitano però in maniera precisa al centro di Cogne, che per la presenza di miniere in passato è stato polo di attrazione di un notevole flusso migratorio.