I balli della Maremma in Toscana. Depositi di antiche transumanze
Laboratorio con Pino Gala
a Sasso Marconi (BO)
13 ottobre 2024 dalle ore 15,00 alle 19,00
Centro Diurno in Via Guido Bertacchi
Centro Diurno in Via Guido Bertacchi
Torna l'antropologo della danza Pino Gala a farci conoscere i linguaggi corporei e le costruzione coreutiche di un'altra area dell'Italia centrale: dopo l'Umbria ci introdurrà nelle usanze danzanti delle terre della Maremma toscana, contesto prettamente rurale lungo la costa tirrenica e boschivo dell'Amiata.
Come è successo con l'Umbria, in quattro ore di laboratorio si possono affrontare e apprendere solo alcuni esempi di balli rispetto ad un più vasto e ricco panorama.
Come è successo con l'Umbria, in quattro ore di laboratorio si possono affrontare e apprendere solo alcuni esempi di balli rispetto ad un più vasto e ricco panorama.
La caratteristica più rilevante della cultura maremmana sta nella contaminazione plurisecolare che i residenti hanno avuto con pastori, boscaioli e "montagnini" dell'Appennino tosco-emiliano e tosco-romagnolo. In questo lungo scambio di relazioni vitali è impegnativo oggi distinguere le danze autoctone da quelle importate dalle presenze invernali.
La Maremma è sicuramente l'area più tenacemente conservativa di tutta la Toscana. Ma anche in questa regione la scomparsa di più generazioni di anziani depositari del folklore locale hanno provocato la scomparsa graduale e diffusa di molte danze, di cui la regione era ricca e che per fortuna sono state documentate in extremis da chi dalla fine degli anni '70 ha voluto conoscere le espressioni musicali e coreutiche di tali comunità.
La differenza tra generici insegnanti di danza popolare - autoproclamatisi tali - e un ricercatore con 50 anni di indagini etnografiche e di studi storici e antropologici alle spalle sta nella ricchezza di conoscenze acquisite e nell'affidabilità e nel rigore scientifico di aderenza alla fonte delle pratiche coreutiche originali.
Con racconti, frammenti di storia sociale, filmati della ricerca e insegnamento di alcune danze inedite, ai partecipanti sembrerà di entrare in una sorta di macchina del tempo e comprendere meglio il mondo contadino della Maremma toscana.
Un'importante esperienza per formare ballerini ed insegnanti con i ricercatori che hanno battuto campagne e città dagli anni '70.
L'iniziativa si terrà presso il centro diurno di Sasso Marconi entrata dal parcheggio di via Bertacchi e sarà su prenotazione. Posti limitati a 25 partecipanti.
A CUORE A CUORE Laboratori sui balli legati di coppia nella tradizione popolare romagnola
A cura di Giuseppe Michele Gala e Tiziana Miniati
L'introduzione e il successo nei primi decenni del XIX secolo in tutta Europa delle nuove mode dei balli a coppie legate che si svolgevano nei saloni dell'aristocrazia e dell'emergente borghesia, destarono grande scalpore. Tra chi gridava allo scandalo immorale e chi vedeva in queste nuove modalità di divertimento sociale l'inizio di una nuova era culturale.
In effetti i balli legati a coppia mista chiusa segnarono una vera rivoluzione sociale e culturale: i due sessi potevano toccarsi fisicamente e stringersi, chiudersi all'interno della breve relazione di coppia nel tempo di un ballo e isolarsi dal contesto esterno. La rivoluzione della borghesia esprimeva così il primato dell'individualismo sul collettivismo della cultura contadina, aboliva le gestualità e le mimiche simboliche del divertimento e dell'allusione erotica esposte agli astanti e permetteva il contatto ed una certa intimità fisica, rompendo i tabù dell'esclusività di relazione codificata fra i sessi.
Presto i nuovi balli (valzer, polche, mazurke, marce, galoppi, schottish, quadriglie, ecc.) dagli ambienti aristocratici scesero nell'uso popolare e contadino; in questi ultimi contesti pian piano iniziarono la progressiva sostituzione o affiancamento dei vecchi balli "staccati". Dopo due secoli di vita di queste danze, esse vanno considerate tradizionali a tutti gli effetti perché poi ogni area culturale ha adattato a sé nuovi stili locali, ramificando diversità stilistiche a seconda degli strati sociali e degli usi areali.
I tre laboratori, condotti tra l'autunno 2024 e la primavera 2025 dai ricercatori ed etnocoreologi Pino Gala e Tiziana Miniati, permetteranno di studiare ed apprendere alcuni balli legati di stile e ambientazione popolare, precedenti la standardizzazione del sopraggiunto cosiddetto "ballo liscio romagnolo" degli anni '60 del secolo scorso. Allo stile impostato del "liscio" da competizione e dalle pretese ginniche di alto livello, il mondo paesano e campagnolo delle valli romagnole aveva (come ovunque in Europa) formalizzato modelli e portamenti più rustici ma dalla funzione altamente ludica, conviviale e talvolta allusiva. [gmg]
LA VILLANELLA D'ASPROMONTE (Calabria)
Laboratorio didattico di Pino Gala, antropologo della danza etnica
Accademia di Danze Etniche Italiane
Sabato 11 maggio 2024
h. 15,30 – 19,30
con cena e festa da ballo!
CHIETI - Spazio CuntaTerra, Via Sangro 9 – Località Brecciarola
PROGRAMMA
h. 15,00: iscrizioni
h.15,30: presentazione del repertorio delle tarantelle sud-calabresi e lezione tecnica.
h.15,30: presentazione del repertorio delle tarantelle sud-calabresi e lezione tecnica.
h. 17,30: Conferenza del prof. Gala su «Volo degli uccelli con rapidità ed eleganza ». Proiezione guidata di documentari video inediti di ricerca.
h. 20,00: cena condivisa (ognuno porti qualcosa da spartire con gli altri)
h. 21,00: festa da ballo con danze tradizionali abruzzesi e italiane
h. 21,00: festa da ballo con danze tradizionali abruzzesi e italiane
REPERTORIO DIDATTICO
La complessa tarantella ("viddhanedda") sud-calabrese.
La complessa tarantella ("viddhanedda") sud-calabrese.
DOCENTI
Pino Gala, ricercatore e antropologo della danza
Tiziana Miniati: ricercatrice
Pino Gala, ricercatore e antropologo della danza
Tiziana Miniati: ricercatrice
La villanella d'Aspromente (Calabria)
Laboratorio didattico di Pino Gala, antropologo della danza etnica
Sabato 16 marzo 2024, h. 16,00 – 20,00, con cena e festa da ballo
PARMA, Circolo Aquila Bruno Longhi, Vicolo Santa Maria, 1/A.
PARMA, Circolo Aquila Bruno Longhi, Vicolo Santa Maria, 1/A.
Organizzato dall'Ass. Cult. Taranta di Firenze e dal gruppo "Incontri Parma Balfolk"
PROGRAMMA
h. 15,30: iscrizioni
h.16,00: presentazione del seminario, inquadramento strutturale e storico della "villanella reggiana" nel panorama dell'ampia famiglia della tarantella del Sud d'Italia.
h. 16,30: Laboratorio tecnico della tarantella aspromontana, con particolare riferimento alla tarantella "bagnarota".
h. 19,15: Conferenza del prof. Gala su «Danzare a volo di uccelli, con rapidità ed eleganza ». Proiezione guidata di documentari video inediti di ricerca sulla festa della Madonna della montagna di Polsi.
h. 20,00: cena sociale a prezzo convenzionato (18 €)
h. 21,00: festa da ballo in piazza con repertorio di danze e balli-gioco tradizionali italiani.
h.16,00: presentazione del seminario, inquadramento strutturale e storico della "villanella reggiana" nel panorama dell'ampia famiglia della tarantella del Sud d'Italia.
h. 16,30: Laboratorio tecnico della tarantella aspromontana, con particolare riferimento alla tarantella "bagnarota".
h. 19,15: Conferenza del prof. Gala su «Danzare a volo di uccelli, con rapidità ed eleganza ». Proiezione guidata di documentari video inediti di ricerca sulla festa della Madonna della montagna di Polsi.
h. 20,00: cena sociale a prezzo convenzionato (18 €)
h. 21,00: festa da ballo in piazza con repertorio di danze e balli-gioco tradizionali italiani.
REPERTORIO DIDATTICO
La complessa tarantella (viddhanedda) sud-calabrese.
DOCENTI
Pino Gala, ricercatore e antropologo della danza
Tiziana Miniati: ricercatrice, insegnante di danze popolari dal 1997
Tiziana Miniati: ricercatrice, insegnante di danze popolari dal 1997
VETERENOVO - Radici antiche del futuro
Scuola gratuita di Formazione FITP sui balli tradizionali della Basilicata
e FESTIVAL DELLA TARANTELLA LUCANA
Marsicovetere (PZ) 8, 9 e 10 dicembre 2023
Direzione artistica di Giuseppe M. Gala.
PROGRAMMA
VENERDÌ 8 dicembre 2023
Scuola gratuita di Formazione sui balli tradizionali della Basilicata
Mattina - Primo laboratorio teorico-tecnico
ore 9,30
Lezione teorica [biblioteca comunale]: L'Etnocoreologia e lo studio delle danze etniche: concetti basilari applicati al patrimonio etnocoreutico della Basilicata (a cura del prof. G.M. Gala).
Visione guidata di video inediti su balli rari e particolari girati in Basilicata. Dibattito.
ore 10,30
Lezione tecnica di ballo [palestra della scuola]. Repertorio: la tarantella in cerchio, a due coppie e in coppia del Pollino
ore 13,30 - Pausa pranzo - intervallo
Lezione teorica [biblioteca comunale]: L'Etnocoreologia e lo studio delle danze etniche: concetti basilari applicati al patrimonio etnocoreutico della Basilicata (a cura del prof. G.M. Gala).
Visione guidata di video inediti su balli rari e particolari girati in Basilicata. Dibattito.
ore 10,30
Lezione tecnica di ballo [palestra della scuola]. Repertorio: la tarantella in cerchio, a due coppie e in coppia del Pollino
ore 13,30 - Pausa pranzo - intervallo
Pomeriggio - Secondo laboratorio teorico-tecnico
ore 15,30
Lezione teorica [biblioteca comunale]: La storia della ricerca etnomusicale ed etnocoreutica in Basilicata (a cura del prof. G.M. Gala).
Visione guidata del documentario inedito di G. M. Gala "La zampogna lucana". Visione guidata di video inediti di G. M. Gala girati nelle feste mariane di vari paesi lucani del Pollino
ore 16,30
Lezione tecnica di ballo [palestra della scuola]. Repertorio: la tarantella nella Val d'Agri (nelle varianti di Viggiano, Marsicovetere, Marsico Nuovo)
Lezione teorica [biblioteca comunale]: La storia della ricerca etnomusicale ed etnocoreutica in Basilicata (a cura del prof. G.M. Gala).
Visione guidata del documentario inedito di G. M. Gala "La zampogna lucana". Visione guidata di video inediti di G. M. Gala girati nelle feste mariane di vari paesi lucani del Pollino
ore 16,30
Lezione tecnica di ballo [palestra della scuola]. Repertorio: la tarantella nella Val d'Agri (nelle varianti di Viggiano, Marsicovetere, Marsico Nuovo)
ore 19,30 - Intervallo – Cena
I Serata – FESTIVAL DELLA TARANTELLA LUCANA
ore 21,30
L'arpa di Daniela Ippolito (S. Mauro Forte - MT) - arpa e voce.
ore 22,30
Gli Amarimai (Viggiano - PZ) - organetto, zampogna, arpa, chitarra, tamburello e voce.
L'arpa di Daniela Ippolito (S. Mauro Forte - MT) - arpa e voce.
ore 22,30
Gli Amarimai (Viggiano - PZ) - organetto, zampogna, arpa, chitarra, tamburello e voce.
La pizzica pizzica tradizionale nella Grecìa salentina
Laboratorio didattico di Pino Gala, antropologo della danza etnica
PARMA - Sabato 2 dicembre 2023
h. 15,30 – 19,30, con cena e festa da ballo
Circolo Arci Dipendenti Comunali, Viale Mentana, 31/A.
Circolo Arci Dipendenti Comunali, Viale Mentana, 31/A.
PROGRAMMA
h. 15,00: iscrizioni
h.15,30: presentazione del seminario, inquadramento della pizzica pizzica tradizionale salentina nell'ampia famiglia della tarantella meridionale.
h. 15,45: Laboratorio tecnico di pizzica pizzica
h. 18,30: Conferenza del prof. Gala su «La pizzica pizzica tra funzione ludica e funzione terapeutica». Proiezione guidata di documentari video inediti di ricerca.
h. 20,00: cena sociale (2 primi, secondo, contorno, acqua, vino e sorpresa) (15 €)
h. 21,00: festa da ballo con repertorio di danze del Sud d'Italia
h.15,30: presentazione del seminario, inquadramento della pizzica pizzica tradizionale salentina nell'ampia famiglia della tarantella meridionale.
h. 15,45: Laboratorio tecnico di pizzica pizzica
h. 18,30: Conferenza del prof. Gala su «La pizzica pizzica tra funzione ludica e funzione terapeutica». Proiezione guidata di documentari video inediti di ricerca.
h. 20,00: cena sociale (2 primi, secondo, contorno, acqua, vino e sorpresa) (15 €)
h. 21,00: festa da ballo con repertorio di danze del Sud d'Italia
REPERTORIO DIDATTICO
La "pizzica pizzica" a Cutrofiano, Corigliano d'Otranto e Martignano
La "pizzica pizzica" a Cutrofiano, Corigliano d'Otranto e Martignano
DOCENTI
Pino Gala, ricercatore e antropologo della danza
Tiziana Miniati: ricercatrice
Pino Gala, ricercatore e antropologo della danza
Tiziana Miniati: ricercatrice
BALLOS SARDOS
Laboratorio di danze tradizionali sarde a cura del prof. Pino Gala
Sabato 20 maggio 2023 – h. 16-20 (iscrizioni h. 15,30)
presso Fusolab 2.0 – Via della Bella Villa, 94 - ROMA
presso Fusolab 2.0 – Via della Bella Villa, 94 - ROMA
La Sardegna è la più grande miniera di danze etniche rimasta fra tutte le regioni italiane.
La sua insularità geo-culturale, la sua antica introversione e il profondo senso di identità delle popolazioni sarde hanno protetto e conservato molte espressioni culturali proprie paese per paese.
La danza per la cultura sarda ha un valore immenso, è un tratto distintivo fra i più sentiti e identificativi. La varietà dei balli, la loro biodiversità locale, l'elevata e diffusa competenza etnomusicale ed etnocoreutica della Sardegna, fanno di questa isola un campo di indagine di tanti ricercatori ed antropologi.
Accanto ad arcaicismi coreutici, convivono anche prestiti giunti dall'esterno, trasformazioni, innovazioni coreografiche spettacolari dei gruppi folkloristici, tendenze a globalizzare e generalizzare alcuni modelli attraverso nuove scuole urbane di ballo, ecc.
La danza per la cultura sarda ha un valore immenso, è un tratto distintivo fra i più sentiti e identificativi. La varietà dei balli, la loro biodiversità locale, l'elevata e diffusa competenza etnomusicale ed etnocoreutica della Sardegna, fanno di questa isola un campo di indagine di tanti ricercatori ed antropologi.
Accanto ad arcaicismi coreutici, convivono anche prestiti giunti dall'esterno, trasformazioni, innovazioni coreografiche spettacolari dei gruppi folkloristici, tendenze a globalizzare e generalizzare alcuni modelli attraverso nuove scuole urbane di ballo, ecc.
La tarantella del Gargano - Laboratorio con Pino Gala
Concordanze – Tratturi
Culture adriatiche – Tradizioni e balli dell'Italia adriatica
Culture adriatiche – Tradizioni e balli dell'Italia adriatica
LA TARANTELLA DEL GARGANO (CARPINO) - Laboratorio con Pino Gala
Sabato 25 febbraio 2023 - ore 16,00 – 20,00
presso Spazio Matta - Via Gran Sasso, 57 – Pescara
Sabato 25 febbraio 2023 - ore 16,00 – 20,00
presso Spazio Matta - Via Gran Sasso, 57 – Pescara
PROGRAMMA
- ore 15,30: Iscrizioni
- ore 16.00: Presentazione del corso e del tema didattico, uso delle castagnole garganiche.
- ore 16.30: Lezione tecnica di ballo
- ore 18.30: Conferenza sul tema: “Strani suoni, stridule voci e rude danze sulla Montagna Sacra”. Narrazioni e immagini inedite sulla ricerca etnocoreutica garganica. Dibattito.
- ore 19,15: Lezione tecnica di ballo
- ore 20,00: Chiusura dei lavori
- ore 16.00: Presentazione del corso e del tema didattico, uso delle castagnole garganiche.
- ore 16.30: Lezione tecnica di ballo
- ore 18.30: Conferenza sul tema: “Strani suoni, stridule voci e rude danze sulla Montagna Sacra”. Narrazioni e immagini inedite sulla ricerca etnocoreutica garganica. Dibattito.
- ore 19,15: Lezione tecnica di ballo
- ore 20,00: Chiusura dei lavori
Un mare, una costa e analogie culturali
Sin dalla scoperta della navigazione, il mare nella storia umana non è mai stata barriera, ma via di comunicazione e di rapporti culturali. Il mare Adriatico è quasi un lago nel grande lago del Mediterraneo; fitti scambi hanno contrassegnato le sue coste: dalla colonizzazione dell'antica Grecia all'Impero romano, dall'espansione di Bisanzio-Ravenna alla contrapposizione fra civiltà cristiana ed islamica, ai domini della Serenissima. Come si muovevano popolazioni, eserciti e flussi commerciali, così transitavano e si contaminavano saperi, consuetudini ed espressioni delle varie comunità che su questo mare si affacciavano cercando la fonte del proprio sostentamento.
Così abbiamo voluto quest'anno iniziare un percorso di conoscenza dei repertori di ballo tradizionale di aree che si affacciano sul versante italiano del Mare Adriatico, scegliendo le tarantelle del Gargano, i balli di una precisa comunità del medio Abruzzo (Loreto Aprutino) e il saltarello di una valle delle Marche centrali (Val di Chienti).
Così abbiamo voluto quest'anno iniziare un percorso di conoscenza dei repertori di ballo tradizionale di aree che si affacciano sul versante italiano del Mare Adriatico, scegliendo le tarantelle del Gargano, i balli di una precisa comunità del medio Abruzzo (Loreto Aprutino) e il saltarello di una valle delle Marche centrali (Val di Chienti).
I balli tradizionali dell'Umbria - I balli tradizionali dell'Umbria - Laboratorio didattico con Pino Gala
Monteleone d'Orvieto (PG) - domenica 26 febbraio 2023
h. 15 – 19 presso L'Officina, via San Lorenzo 22
h. 15 – 19 presso L'Officina, via San Lorenzo 22
Laboratorio didattico teorico-tecnico con Pino Gala
L'Umbria è il cuore geografico dell'Italia. Una regione di minore estensione collocata nell'Italia centrale. Tali caratteristiche fanno sì che anche nel radicamento plurisecolare delle usanze e delle espressioni culturali locali questa terra ha assorbito influenze delle regioni limitrofe.
Per ciò che concerne la distribuzione delle danze del mondo agro-pastorale, siamo riusciti fra il 1987 e il 1993 a documentare ciò che restava delle pratiche e delle memorie etnocoreutiche ed etnomusicali di questa regione. Molti balli erano già caduti in disuso; nei successivi 30 anni il patrimonio è andato ulteriormente riducendosi.
Tale impoverimento culturale del patrimonio intangibile è grave e deve preoccupare gli amministratori politici, le università e tutte le istituzioni culturali della regione, oltre che le comunità un tempo detentrici di tali ricchezze.
Per ciò che concerne la distribuzione delle danze del mondo agro-pastorale, siamo riusciti fra il 1987 e il 1993 a documentare ciò che restava delle pratiche e delle memorie etnocoreutiche ed etnomusicali di questa regione. Molti balli erano già caduti in disuso; nei successivi 30 anni il patrimonio è andato ulteriormente riducendosi.
Tale impoverimento culturale del patrimonio intangibile è grave e deve preoccupare gli amministratori politici, le università e tutte le istituzioni culturali della regione, oltre che le comunità un tempo detentrici di tali ricchezze.
In questa ottica si muove questo primo appuntamento didattico di ridiffusione della pratica dei vecchi balli ad opera degli stessi ricercatori ed antropologi della danza che reperirono le danze e che riproporranno nelle forme fedeli agli originali alcuni esempi della ricca eredità delle danze etniche in Umbria.
REPERTORIO DIDATTICO
Ballo del chiamo, Ballindodici, Quadriglia e Ballo del sospiro della Val di Chiana e Orvietano
Manfrina e scotis dell'area del Trasimeno
Manfrina e scotis dell'area del Trasimeno
LA SALTARELLA DI AMATRICE - Bergamo (progetto Sussulti di danza)
BERGAMO
Sabato 4 febbraio 2022
h. 15,30 – 20,00
presso "La tana del Gioppino", Via Celadina, n. 5 - 24020 GORLE (BG)
PROGRAMMA
- h. 15,00: Iscrizioni
- h. 15,30: Lezione di ballo
- h. 17,30: Lezione teorica e video originali inediti
- h. 18,15: Lezione di ballo
- h. 19,30: Ripasso
- h. 20,00: Cena collettiva
- h. 21,30: intrattenimento musicale
- h. 15,30: Lezione di ballo
- h. 17,30: Lezione teorica e video originali inediti
- h. 18,15: Lezione di ballo
- h. 19,30: Ripasso
- h. 20,00: Cena collettiva
- h. 21,30: intrattenimento musicale
REPERTORIO DIDATTICO: Saltarella amatriciana.
DOCENTI
prof. Pino Gala, antropologo della danza (curriculum: http://www.taranta.it/.../149-giuseppe-pino-michele-gala...)
dr. Tiziana Miniati, ricercatrice, (curriculum: http://www.taranta.it/.../curricula/160-tiziana-miniati.html)
prof. Pino Gala, antropologo della danza (curriculum: http://www.taranta.it/.../149-giuseppe-pino-michele-gala...)
dr. Tiziana Miniati, ricercatrice, (curriculum: http://www.taranta.it/.../curricula/160-tiziana-miniati.html)
LA SALTARELLA DI AMATRICE
Oggi quando si parla di Amatrice, un pensiero amaro di tutti va al terremoto che l'ha rasa al suolo nell'agosto del 2016.
Lo sconvolgimento socio-economico e culturale che ne è derivato ha prodotto una dispersione di molti suoi abitanti, la fine di una vita sociale di paese, il blocco di tante sue attività e il cadenzare solito della quotidianità feriale e festiva. Anche le sue tradizioni, conservate gelosamente, hanno risentito della lacerazione di un tessuto civile. Amatrice era uno scrigno di preziose testimonianze canore, etnomusicali ed etnocoreutiche: canti a braccio, ciaramella, tamburrella, organetto e saltarella erano i suoi gioielli migliori. Oggi si cerca di tutelare questo importante patrimonio.
Lo sconvolgimento socio-economico e culturale che ne è derivato ha prodotto una dispersione di molti suoi abitanti, la fine di una vita sociale di paese, il blocco di tante sue attività e il cadenzare solito della quotidianità feriale e festiva. Anche le sue tradizioni, conservate gelosamente, hanno risentito della lacerazione di un tessuto civile. Amatrice era uno scrigno di preziose testimonianze canore, etnomusicali ed etnocoreutiche: canti a braccio, ciaramella, tamburrella, organetto e saltarella erano i suoi gioielli migliori. Oggi si cerca di tutelare questo importante patrimonio.
La ballarella in Abruzzo - Spoltore (PE)
Accademia di Danza Etnica Abruzzese
CONCORDANZE - Culture tradizionali nelle terre d’Abruzzo
Spoltore (PE) Sabato 26 novembre 2022, h. 16-20.
Sede della Società Operaia, Piazza G. D'Albenzio, 1
Sede della Società Operaia, Piazza G. D'Albenzio, 1
«Laboratorio monotematico del quindicesimo anno di “Concordanze”, dedicato ad alcuni modelli di ballarella, ballo etnico documentato nei paesi collocati tra le pendici settentrionali della Majella e la val Pescara. Formule coreutiche apparentemente semplici ma diversificate a seconda dei paesi.
La famiglia etnocoreutica delle ballarelle è ancora da studiare nella sua distribuzione geografica e nell'analisi delle varianti strutturali e stilistiche. Infatti può essere considerata un sottogruppo morfologico dell'ampia famiglia del/lla saltarello/a ma è prevalentemente collocata a cuscinetto fra il territorio della tarantella e quello del saltarello, ossia l'area del Matese e delle Mainarde fra Campania e Molise, il Lazio meridionale e – staccata da questa area – alcuni paesi abruzzesi collocati fra Majella e valle del Pescara.
Nel panorama delle danze abruzzesi l’osservazione analitica esempi di ballarella da me scoperti vuol far comprendere agli appassionati di musica e ballo popolare la grande varietà e l’abbondanza di varianti della tradizione etnocoreutica abruzzese e di metterli in guardia sulla tendenza degli ambienti cosiddetti “folk” che tendono a ridurre a modelli unici i balli regionali, attraverso un processo di semplificazione, globalizzazione e consumismo dei patrimoni locali» [Pino Gala].
La famiglia etnocoreutica delle ballarelle è ancora da studiare nella sua distribuzione geografica e nell'analisi delle varianti strutturali e stilistiche. Infatti può essere considerata un sottogruppo morfologico dell'ampia famiglia del/lla saltarello/a ma è prevalentemente collocata a cuscinetto fra il territorio della tarantella e quello del saltarello, ossia l'area del Matese e delle Mainarde fra Campania e Molise, il Lazio meridionale e – staccata da questa area – alcuni paesi abruzzesi collocati fra Majella e valle del Pescara.
Nel panorama delle danze abruzzesi l’osservazione analitica esempi di ballarella da me scoperti vuol far comprendere agli appassionati di musica e ballo popolare la grande varietà e l’abbondanza di varianti della tradizione etnocoreutica abruzzese e di metterli in guardia sulla tendenza degli ambienti cosiddetti “folk” che tendono a ridurre a modelli unici i balli regionali, attraverso un processo di semplificazione, globalizzazione e consumismo dei patrimoni locali» [Pino Gala].
La formula del mini-seminario permette di impegnare poco tempo ai partecipanti e nello stesso tempo farli concentrare ed esercitare su un solo modello stilistico.
PROGRAMMA
h. 15,30: Iscrizioni
h. 16,00: Lezione tecnica sulle ballarelle della Majella
h. 18,00: Lezione teorica con documenti video inediti
h. 18,45: Lezione tecnica
h. 20,00: Aperitivo in musica
h. 16,00: Lezione tecnica sulle ballarelle della Majella
h. 18,00: Lezione teorica con documenti video inediti
h. 18,45: Lezione tecnica
h. 20,00: Aperitivo in musica
Tammurriata dell'area domiziana - Milano
Laboratorio didattico con Pino Gala
MILANO 13 novembre 2022 – ore 10-15
presso C.I.Q. (Centro Internazionale di Quartiere) – Via Fabio Massimo 19
presso C.I.Q. (Centro Internazionale di Quartiere) – Via Fabio Massimo 19
Fra le varie tipologie di "balli sul tamburo" della Campania, il modello rimasto più praticato e ricco di varianti è quello situato nell'area adiacente a nord di Napoli, fra comuni di confluenza delle province di Napoli e Caserta.
Negli ambienti folk si è diffusa erroneamente la denominazione "tammurriata giuglianese", in realtà sono tanti i paesi in cui è diffuso questo modello di "ballë 'n'copp'o tammurrë".
Negli ambienti folk si è diffusa erroneamente la denominazione "tammurriata giuglianese", in realtà sono tanti i paesi in cui è diffuso questo modello di "ballë 'n'copp'o tammurrë".
Si tratta di un'eccezione in tutto il panorama delle danze tradizionali del sud, poiché non è a struttura libera come è tipico dell'ampia famiglia delle tarantelle meridionali, ma a struttura chiusa.
Pur nella brevità di un Laboratorio giornaliero, ma comunque sempre denso di tecnica e teoria, affronteremo le caratteristiche morfologiche del ballo, le sue differenze di esecuzione a seconda dei supporti musicali (la "tromba degli zingari" - o scacciapensieri - e il "sisco" - o flauto di canna-).
A sugellare la peculiarità di questo laboratorio saranno anche i filmati inediti e storici che l'antropologo della danza farà visionare e commenterà durante l'incontro, osservazioni antropologiche sulla festa, la musica e la danza.
Insomma un'occasione didattica fra divertimento e cultura da non perdere.
Vi aspettiamo.
Vi aspettiamo.
PROGRAMMA
h. 10,00: Iscrizioni e presentazione del corso
h. 10,30: Laboratorio pratico di tammurriata
h. 12,30: pausa pranzo
h. 13,15: Lezione teorica: Le tipologie tradizionali del ballo sul tamburo in Campania e sue recenti trasformazioni. Rapporti con gli altri modelli di tarantella (a cura di Pino Gala). Visione di video inediti.
h. 14,00: Laboratorio pratico di tammurriata
h. 15,00: Chiusura dei lavori e saluti
h. 10,30: Laboratorio pratico di tammurriata
h. 12,30: pausa pranzo
h. 13,15: Lezione teorica: Le tipologie tradizionali del ballo sul tamburo in Campania e sue recenti trasformazioni. Rapporti con gli altri modelli di tarantella (a cura di Pino Gala). Visione di video inediti.
h. 14,00: Laboratorio pratico di tammurriata
h. 15,00: Chiusura dei lavori e saluti
Laboratorio di ballo sul tamburo - Bergamo
Sussulti di danza
BALLO SUL TAMBURO DELL’ENTROTERRA VESUVIANO
O ballë ‘n coppë o tammurrë
O ballë ‘n coppë o tammurrë
BERGAMO, sabato 12 onovembre 2022, h. 15,30 – 19,30
presso "La tana dei Gioppini", Via Celadina, n. 5 - 24020 GORLE (BG)
presso "La tana dei Gioppini", Via Celadina, n. 5 - 24020 GORLE (BG)
Il Laboratorio didattico prevede l’insegnamento di uno dei modelli rimasti più integri, pur se praticati da poche famiglie di amatori de “o ballo”, oppure "O ballo 'ncopp'o tammurro": quello dell’entroterra vesuviano (Terzigno, Ottaviano e San Giuseppe Vesuviano). Si partirà dallo studio del linguaggio delle braccia e si passerà poi a studiare i moduli cinetici degli arti inferiori e delle tante figurazioni che la danza prevede.
La visione di documentari inediti e rari di ricerca (a partire dal 1981) permetterà una conoscenza contestuale e socio-culturale del ballo, ripreso durante le varie feste mariane primaverili ed estive o in incontri di vicinato.
Il contesto sacrale e rituale ha contribuito a conservare la pratica del ballo, come componente essenziale della festa religiosa.
La visione di documentari inediti e rari di ricerca (a partire dal 1981) permetterà una conoscenza contestuale e socio-culturale del ballo, ripreso durante le varie feste mariane primaverili ed estive o in incontri di vicinato.
Il contesto sacrale e rituale ha contribuito a conservare la pratica del ballo, come componente essenziale della festa religiosa.
La “tarantella napoletana”, il ballo italiano più famoso all’estero da almeno un paio di secoli, oggi non esiste più. In realtà nella Napoli metropolitana il ballo etnico si è perso, ma esiste sotto mentite spoglie nei centri agrari più conservativi della provincia, e porta il nome più generico di ballë ‘n coppë o tammurrë (più di recente detto negli ambienti folk “tammurriata”). Si tratta di un sottogruppo della tarantella meridionale basato sull’uso delle castagnette da parte dei ballatori e sul canto a tamburo nella sua essenzialità musicale.
Tale sottogruppo si articola a sua volta in almeno 5 modelli areali diversi, complessi e difficili soprattutto nell’assimilazione dello stile contadino. Negli ultimi 20 anni è stata reinventata una “tammurriata urbana”, stilizzata e resa artificiosa e distante da un linguaggio rurale originario.
Tale sottogruppo si articola a sua volta in almeno 5 modelli areali diversi, complessi e difficili soprattutto nell’assimilazione dello stile contadino. Negli ultimi 20 anni è stata reinventata una “tammurriata urbana”, stilizzata e resa artificiosa e distante da un linguaggio rurale originario.
Laboratorio di PIZZICA PIZZICA tradizionale - Bergamo
SUSSULTI DI DANZA
LA PIZZICA PIZZICA SALENTINA
BERGAMO, sabato 8 ottobre 2022, h. 15,30 – 19,30
presso "La tana dei Gioppini", Via Celadina, n. 5 - 24020 GORLE (BG)
presso "La tana dei Gioppini", Via Celadina, n. 5 - 24020 GORLE (BG)
Viaggio nelle danze tradizionali del centro-sud
Iniziamo un nuovo percorso didattico nel mondo delle danze tradizionali italiane. Dopo aver perlustrato alcuni giacimenti delle regioni settentrionali del nostro Paese, questo secondo cammino lo dedichiamo ad alcuni esempi fra i più noti delle danze tradizionali del centro sud.
Diverso è il taglio tematico e metodologico. Infatti abbandoniamo il metodo antologico e areale e adottiamo quello specialistico e di approfondimento. Dallo sguardo e dall'insegnamento panoramico passiamo all'immersione nel modello e nello stile coreutico locale. Quindi non affronteremo più in ciascun laboratorio un gruppo di balli semplici e di gruppo, ma studieremo solo una danza complessa per volta, prevalentemente di coppia.
Resta identico però il metodo d'approccio: insegneremo le forme originali e in modo filologico, così come l'abbiamo appreso decenni or sono, prima della scomparsa di alcune danze o della trasformazione spettacolare. Vi sarà sempre in ciascun laboratorio una sezione teorica nella quale parleremo di notizie storiche e antropologiche e vedremo i video originali dei balli insegnati, a prova della competenza e dell'adesione alle forme autentiche da parte dei docenti.
Diverso è il taglio tematico e metodologico. Infatti abbandoniamo il metodo antologico e areale e adottiamo quello specialistico e di approfondimento. Dallo sguardo e dall'insegnamento panoramico passiamo all'immersione nel modello e nello stile coreutico locale. Quindi non affronteremo più in ciascun laboratorio un gruppo di balli semplici e di gruppo, ma studieremo solo una danza complessa per volta, prevalentemente di coppia.
Resta identico però il metodo d'approccio: insegneremo le forme originali e in modo filologico, così come l'abbiamo appreso decenni or sono, prima della scomparsa di alcune danze o della trasformazione spettacolare. Vi sarà sempre in ciascun laboratorio una sezione teorica nella quale parleremo di notizie storiche e antropologiche e vedremo i video originali dei balli insegnati, a prova della competenza e dell'adesione alle forme autentiche da parte dei docenti.
Quindi chi frequenta questi laboratori avrà la garanzia di poter apprendere le danze nella loro forma corretta. Resta invece intatte le finalità della rassegna "Sussulti di danza": i laboratori saranno improntati al recupero anche di alcune "funzioni" proprie del ballo tradizionale: capacità aggregativa, divertimento, buon umore, piacere fisico, distensione psichica, esercizio ritmico-motorio, concentrazione esecutiva.
Inoltre vogliamo far conoscere una parte dell'immenso patrimonio etnocoreutico dell'Italia, senza il bisogno di ricorrere a mode folk di balli stranieri, spesso non controllati nelle loro forme originarie.
Inoltre vogliamo far conoscere una parte dell'immenso patrimonio etnocoreutico dell'Italia, senza il bisogno di ricorrere a mode folk di balli stranieri, spesso non controllati nelle loro forme originarie.
La saltarella di Bucchianico (CH) 2022
Laboratorio didattico teorico-pratico
Bucchianico 22 ottobre 2022 - h. 15,30-20,00
Sala del teatro comunale e chiostro comunale
Sala del teatro comunale e chiostro comunale
Un patrimonio locale per le future generazioni.
Dalla ricerca al reinnesto.
Dalla ricerca al reinnesto.
PROGRAMMA
h. 15,00: Iscrizioni e presentazione del corso
h. 15,30: inizio del Laboratorio. Lezione tecnica di saltarella di Bucchianico
h. 19,00: Conferenza: "Eredità etniche a rischio e loro trasposizione al futuro. Questioni patrimoniali culturali a Bucchianico". Proiezione video. Tavola rotonda a seguire condotta dall'Arch. e storico locale dr. Giuliano Di Menna.
h. 20,00: Cena collettiva condivisa e intrattenimento danzante.
h. 15,30: inizio del Laboratorio. Lezione tecnica di saltarella di Bucchianico
h. 19,00: Conferenza: "Eredità etniche a rischio e loro trasposizione al futuro. Questioni patrimoniali culturali a Bucchianico". Proiezione video. Tavola rotonda a seguire condotta dall'Arch. e storico locale dr. Giuliano Di Menna.
h. 20,00: Cena collettiva condivisa e intrattenimento danzante.
Docenti:
prof. Pino Gala, antropologo della danza
dr. Sabina Gala, antropologa culturale
dr. Tiziana Miniati, ricercatrice
prof. Pino Gala, antropologo della danza
dr. Sabina Gala, antropologa culturale
dr. Tiziana Miniati, ricercatrice
SUSSULTI DI DANZA - I balli tradizionali dagli Appennini alle Alpi
BERGAMO, 28 maggio 2022
h. 15,30 – 19,30, presso "La tana del Gioppino", Via Celadina, n. 5 - 24020 GORLE (BG)
Viaggio nelle danze collettive di EMILIA e LOMBARDIA (Val Camonica)
Siamo giunti al quarto appuntamento di questo nuovo percorso didattico nel mondo delle danze tradizionali delle regioni settentrionali del nostro Paese. Nonostante la dispersione di gran parte del patrimonio etnografico della civiltà contadina e pastorale dei secoli scorsi, sono rimaste delle "isole di resistenza folklorica" anche in un nord a intensa vocazione industriale e turistica. Noi siamo andati a cercare e documentare vari repertori ancora attivi o recuperati dal ricordo e dall'esecuzione dei testimoni diretti di pratiche dismesse da decenni.
Da questi giacimenti della memoria abbiamo estratto alcune danze che si eseguono in gruppo nelle situazioni di festa o di ritrovo sociale.
Da questi giacimenti della memoria abbiamo estratto alcune danze che si eseguono in gruppo nelle situazioni di festa o di ritrovo sociale.
Pizzica della Grecia Salentina
Domenica 29 maggio 2022
Spazio La Gobba, Via Padova 355, Milano
H11/16,30 (con breve pausa per il pranzo):
Laboratorio teorico-tecnico con Pino Gala
Laboratorio teorico-tecnico con Pino Gala
H17,30: aperitivo e festa a ballo con i Briganti
Info e iscrizioni: 3283598609 3403782824
Costo Stage:
35 euro per iscrizioni entro il 15.05
40 euro per iscrizioni successive al 15.05
Concerto: 5 euro
Tessera Artigirovaghe: 5 euro
35 euro per iscrizioni entro il 15.05
40 euro per iscrizioni successive al 15.05
Concerto: 5 euro
Tessera Artigirovaghe: 5 euro
I BALLI TRADIZIONALI IN MAREMMA. Laboratorio didattico a cura di Pino Gala
Sabato 21 maggio 2022 – MANCIANO (GR)
presso Agriturismo Bio "Le Macchie Alte" – Poderi di Montemerano
presso Agriturismo Bio "Le Macchie Alte" – Poderi di Montemerano
La Maremma, terra di tradizioni contadine e danze particolari
Sotto l'aspetto etnografico la Maremma è l'area più conservativa e interessante della Toscana.
Area di antica vocazione agraria, boschiva e pastorale, dalle alture dell'Amiata alla costa è stata da millenni caratterizzata dalla transumanza invernale: pastori con le greggi, boscaioli e "montagnini" scendevano dalle varie zone dell'Appennino per svernare in Maremma. Il pascolo, lo "smacchiamento" (disboscamento della macchia mediterranea), lavorazione dei giunchi e delle paglie ed altri lavori possibili permettevano la sopravvivenza dei lavoratori stagionali delle montagne, che restavano in Maremma dall'autunno alla primavera inoltrata.
Area di antica vocazione agraria, boschiva e pastorale, dalle alture dell'Amiata alla costa è stata da millenni caratterizzata dalla transumanza invernale: pastori con le greggi, boscaioli e "montagnini" scendevano dalle varie zone dell'Appennino per svernare in Maremma. Il pascolo, lo "smacchiamento" (disboscamento della macchia mediterranea), lavorazione dei giunchi e delle paglie ed altri lavori possibili permettevano la sopravvivenza dei lavoratori stagionali delle montagne, che restavano in Maremma dall'autunno alla primavera inoltrata.
La conseguenza era un ricorrente scambio di saperi e forme espressive diverse, un sincretismo culturale di grande interesse antropologico.
Anche le danze sono state effetto di questo meticciato di culture locali diverse.
Anche le danze sono state effetto di questo meticciato di culture locali diverse.
Il prof. Gala dal 1980 ha compiuto numerose ricerche etnomusicologiche ed etnocoreutiche sul campo, ritrovando pratiche e memorie di enorme interesse. In Maremma si sono addensati e meglio conservati balli locali e balli di provenienza transumantica, dell'Appenino tosco-emiliano e tosco-romagnolo.
IL LACCIO D'AMORE e ALTRI BALLI DI PENNA SANT'ANDREA (TE)
CONCORDANZE - Culture tradizionali nelle terre d’Abruzzo
Spoltore (PE), Sabato 9 aprile 2022, h. 15,30-20
Sede della Società Operaia, Piazza G. D'Albenzio, 1
Sede della Società Operaia, Piazza G. D'Albenzio, 1
PROGRAMMA
h. 15,30: Iscrizioni
h. 16,00: Lezione tecnica sul Laccio d'Amore e altre danze di Penna S. Andrea
h. 18,00: Lezione teorica con documenti video inediti
h. 18,45: Lezione tecnica
h. 20,00: Cena condivisa e intrattenimento musicale.
h. 16,00: Lezione tecnica sul Laccio d'Amore e altre danze di Penna S. Andrea
h. 18,00: Lezione teorica con documenti video inediti
h. 18,45: Lezione tecnica
h. 20,00: Cena condivisa e intrattenimento musicale.
Docenti:
prof. Pino Gala, antropologo della danza
dr. Tiziana Miniati, ricercatrice
prof. Pino Gala, antropologo della danza
dr. Tiziana Miniati, ricercatrice
INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI
Per poter partecipare al seminario bisogna prenotarsi telefonando o mandando msg ai seguenti numeri, oppure segnalando la propria presenza sull’evento di Facebook.
338-5619192 (Edgardo), 347-6186994 (Tiziana), 347-5000000 (Pino).
Vi aspettiamo!
SUSSULTI DI DANZA - 2
I balli tradizionali dagli Appennini alle Alpi
BERGAMO
26 marzo 2022
h. 15,30 – 19,30
presso "La tana del Gioppini", Via Celadina, n. 5 - 24020 GORLE (BG)
Viaggio nelle danze collettive del folklore dell'Italia centro-settentrionale
BALLI PIEMONTESI DELLA VAL VARAITA
Passiamo alla seconda puntata del nostro viaggio didattico nel mondo delle danze tradizionali delle regioni settentrionali del nostro Paese. Nonostante la dispersione di gran parte del patrimonio etnografico della civiltà contadina e pastorale dei secoli scorsi, sono rimaste delle "isole di resistenza folklorica" anche in un nord a intensa vocazione industriale. Noi siamo andati a cercare e documentare vari repertori ancora attivi o recuperati dal ricordo e dall'esecuzione dei testimoni diretti di pratiche dismesse da decenni.
Da questi giacimenti della memoria abbiamo estratto alcune danze che si eseguono in gruppo nelle situazioni di festa o di ritrovo sociale. Le danze saranno insegnate nella loro forma originale, inoltre vi sarà una sezione teorica nella quale parleremo di notizie storiche e antropologiche e vedremo i video originali dei balli insegnati.
I Laboratori saranno improntati al recupero anche di alcune "funzioni" proprie del ballo tradizionale: capacità aggregativa, divertimento, buon umore, piacere fisico, distensione psichica, esercizio ritmico-motorio, concentrazione esecutiva.
Inoltre vogliamo far conoscere una parte dell'immenso patrimonio etnocoreutico dell'Italia, senza il bisogno di ricorrere a mode folk di balli stranieri, spesso non controllati nelle loro forme originarie.
Da questi giacimenti della memoria abbiamo estratto alcune danze che si eseguono in gruppo nelle situazioni di festa o di ritrovo sociale. Le danze saranno insegnate nella loro forma originale, inoltre vi sarà una sezione teorica nella quale parleremo di notizie storiche e antropologiche e vedremo i video originali dei balli insegnati.
I Laboratori saranno improntati al recupero anche di alcune "funzioni" proprie del ballo tradizionale: capacità aggregativa, divertimento, buon umore, piacere fisico, distensione psichica, esercizio ritmico-motorio, concentrazione esecutiva.
Inoltre vogliamo far conoscere una parte dell'immenso patrimonio etnocoreutico dell'Italia, senza il bisogno di ricorrere a mode folk di balli stranieri, spesso non controllati nelle loro forme originarie.
Il repertorio del secondo laboratorio vuole rendere omaggio ad una delle valli occitane dove maggiore è stata la ricerca e l'opera di recupero dei vecchi balli, la Val Varaita, nella quale quest'anno si doveva tenere il quinquennale incontro della Baìo, importante carnevale cerimoniale della tradizione alpina, ma che per ragioni di pandemia, è stato rinviato.
LE SALTARELLE DELLA MEDIA VAL DI SANGRO
CONCORDANZE - Culture tradizionali nelle terre d’Abruzzo
Spoltore (PE) Sabato 12 Marzo 2022, h. 16-20.
Sede della Società Operaia, Piazza G. D'Albenzio, 1
Sede della Società Operaia, Piazza G. D'Albenzio, 1
PROGRAMMA
h. 15,30: Iscrizioni
h. 16,00: Lezione tecnica delle saltarelle della media Val di Sangro
h. 18,00: Lezione teorica con documenti video inediti
h. 18,45: Lezione tecnica
h. 20,00: Brindisi finale e saluti
h. 16,00: Lezione tecnica delle saltarelle della media Val di Sangro
h. 18,00: Lezione teorica con documenti video inediti
h. 18,45: Lezione tecnica
h. 20,00: Brindisi finale e saluti
Docenti:
prof. Pino Gala, antropologo della danza
dr. Tiziana Miniati, ricercatrice
prof. Pino Gala, antropologo della danza
dr. Tiziana Miniati, ricercatrice
INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI
Per poter partecipare al seminario bisogna prenotarsi telefonando o mandando msg ai seguenti numeri, oppure segnalando la propria presenza sull’evento di Facebook.
338-5619192 (Edgardo), 347-6186994 (Tiziana), 347-5000000 (Pino).
Vi aspettiamo!
Altri articoli...
- La saltarella di Amatrice - Laboratorio a Spoltore
- TRATTURI- La pizzica pizzica tradizionale di Terra d'Otranto
- La saltarella di Bucchianico (CH)
- Concordanze - La saltarella di Amatrice a Spoltore
- TRATTURI 2- Le vie del ballo popolare in Italia
- Tratturi - Le tarantelle della Basilicata a Cisternino
- ADRIATICA: La saltarella del Teramano
- SANANDA - Le danze terapeutiche nella cultura popolare italiana
- TRATTURI - Le vie del ballo popolare in Italia - I BALLI DELLE PUGLIE
- CONCORDANZE: La saltarella della Laga
- TRATTURI - Le vie del ballo popolare in Italia
- Corso di Formazione sui balli-gioco in Italia
- Balli di primavera
- Balli sardi della Barbagia a Firenze
- LA TARANTELLA ABRUZZESE
- Corso di danze del Sud d'Italia a Pontedera
- Corso di danze dell'Italia centrale a Pontedera
- TRESCONE A VEGLIA
- RicorDanza
- Corso di pizzica pizzica e tarantelle a Pisa